Page 413 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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Prefetto di Palermo


                                              «[…] si trattava ad un tempo di rassicurare l’opinione pubblica e di mettere in qual-
                                              che modo inquietudine dentro le formazioni brigatiste». A leggere questo ulteriore,
                                              precedente passaggio dell’audizione del Ministro Rognoni, data l’analoga situazione
                                              di sicurezza pubblica in cui versava la Palermo di quei mesi, in cui i morti ammazzati
                                              si contavano a decine, sorge spontaneo il dubbio che forse l’impiego del leggenda-
                                              rio Generale dalla Chiesa servisse a conseguire gli stessi effetti che ebbe quando lo
                                              prescelse per la lotta al brigatismo. Con l’unica variante che, mentre il Coordinatore
                                              delle Forze di Polizia e degli Agenti Informativi per la lotta contro il terrorismo di-
                                              sponeva di poteri speciali che mai nessuno aveva avuto prima, il Prefetto di Palermo
                                              si ritrovava «gli stessi poteri del Prefetto di Forlì».
                                              Avremmo voluto condividere questi dubbi e queste riflessioni con il ministro Virginio
                                              Rognoni che, purtroppo, è mancato proprio durante la redazione di queste pagine.
                                              Il 15 agosto 1982, il «Giornale di Sicilia», con un articolo dal titolo Arrivano i rinforzi,   409
                                              dava atto dell’invio di rinforzi a Polizia e Carabinieri deciso durante il Comitato
                                              Nazionale dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica di giovedì 12 agosto precedente.

                Il Generale di Divisione Carlo Al-
                berto dalla Chiesa con il Ministro
                Virginio Rognoni. Foto Archivio
                RCS




























                                              Proseguiva riferendo dell’inedita presa di posizione dei parroci dei comuni ricadenti nel
                                              c.d. «triangolo della morte» che anticipavano la loro intenzione di leggere ai fedeli una vi-
                                              brante omelia contro la mafia non mancando di stigmatizzare la «partecipazione di uomini
                                              politici ai funerali dei mafiosi». Poi, ritornava sull’ipotesi dimissioni attribuita al Prefetto,
                                              ma smentita dal Ministero dell’Interno. Sul fronte politico si rilevava che nove consiglieri
                                              comunali del Pci avevano richiesto al Sindaco di Palermo la convocazione urgente e straor-
                                              dinaria del Consiglio comunale per discutere di mafia. L’articolo si concludeva riportando
                                              la laconica dichiarazione del Sindaco Martellucci a «la Repubblica» che riproponeva la
                                              teoria della mafia come «fenomeno di patologia sociale», aggiungendo che la situazione di
                                              allora paragonata a quella che trovò in Sicilia il Prefetto Mori durante il fascismo, lasciava
                                              credere che il fenomeno mafioso fosse «meno esteso di quanto si immagini».
                                              Nell’edizione di martedì 17 agosto 1982, nel sottotitolo di un articolo dedicato all’incarico
                                              di Presidente del Consiglio conferito a Giovanni Spadolini, comparve «Dalla Chiesa
                                              ministro tecnico agli Interni?». In modo stridente, in seconda pagina, un articolo dal
                                              titolo I progetti del Ministro dell’Interno. Non avrà poteri speciali il Prefetto di Palermo sembrò
                                              chiudere una volta per tutte la partita dell’attribuzione dei poteri di coordinamento
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