Page 408 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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alfonso manzo
Il 13 agosto, «L’Ora» pubblicò un articolo dal titolo Più uomini e mezzi… ma niente poteri
a dalla Chiesa, nel corso del quale appariva oramai chiaro a tutti che l’attribuzione dei
poteri di coordinamento nazionale della lotta alla mafia, presupposto della decisione
di inviare il Generale dalla Chiesa a Palermo, era oramai quasi del tutto tramontata,
come confermava una dichiarazione, in proposito, del Presidente della Regione Si-
ciliana, Mario D’Acquisto: «Il Ministro non me ne ha parlato perché evidentemente
pensa di realizzarlo riunendo più spesso il Comitato». Il giornalista ne dedusse che
poiché non era pensabile che il Presidente della Regione non avesse discusso con il
Ministro uno dei problemi di maggiore attualità allora in Sicilia si doveva ritenere
che per Rognoni il «capitolo» fosse, almeno per il momento, chiuso.
Il Prefetto dalla Chiesa. Foto Archi-
404 vio Ansa
Nell’edizione del giorno successivo, per la prima volta, dopo l’intervista con Bocca, il
giornalista de «L’Ora» prospettava l’ipotesi che il Prefetto potesse dimettersi, proprio
a causa della mancata promessa di poteri di coordinamento nazionale. In prima
pagina, inoltre, campeggiava un editoriale dello storico Direttore de «L’Ora» dal
1954 al 1975, Vittorio Nisticò, dal titolo eloquentissimo: Chi ha paura di dalla Chiesa?,
nel corso del quale, dopo aver dato atto dell’inequivocabile appoggio manifestato
pubblicamente dal Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, si domandava quale
potesse essere l’effetto del più autorevole endorsement sul quale poteva sperare il
Prefetto. La spiegazione che il Direttore emerito diede alla situazione di stallo che
si era venuta a creare risiedeva nel fatto che «l’offensiva diretta a svuotare di ogni
efficace capacità operativa il ruolo di dalla Chiesa è molto decisa e anche assai vasta.
Ed essa è tale per la semplice ragione che alla potente pressione degli interessi mafiosi
e di quelli politici associati o attigui sono venute via via affiancandosi resistenze di
altro genere, compreso il riemergere di rivalità e gelosie, già affiorate nei confronti
di dalla Chiesa al tempo del suo comando nella lotta contro il terrorismo, nelle alte
sfere militari e di polizia».
In effetti, proprio in quelle ore convulse, il Presidente Pertini resosi verosimilmente
conto dei rischi che l’isolamento del Prefetto di Palermo comportasse sia per la sua