Page 302 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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lia, sia per l’importanza che la repubblica laica di Ankara aveva raggiunto nel
Mediterraneo con la politica forte realizzata dal presidente Mustafà Kemal.
In quell’arco di tempo l’Inghilterra si era rafforzata militarmente nel Levante
e aveva ottenuto un eccellente risultato con la Convenzione di Montreux sugli
Stretti, nel 1936, che confermava la preminenza della sua presenza nel Mediter-
raneo, mentre aveva assegnato ad Ankara il completo controllo dei Dardanelli.
L’Italia aveva migliorato le sue relazioni con la Turchia dopo l’evacuazio-
ne di Adalia nel giugno 1922, che aveva segnato la fine della spedizione e la
rinuncia a quella parte dell’Anatolia. Nell’aprile 1928 Mussolini aveva incon-
trato il ministro degli esteri turco; il 30 maggio era stato firmato, a Roma, un
trattato quinquennale che sanciva una rinnovata intesa, rafforzata anche con
la successiva visita del Primo Ministro turco, Ismet Pascià, a Roma nel maggio
1932. Sulla base di questo nuovo corso politico, gli italiani rafforzarono le loro
basi informative in quella zona, soprattutto contro inglesi e francesi che a loro
volta monitoravano con grande accuratezza i movimenti italiani. Il Possedi-
mento delle isole dell’Egeo (il Dodecaneso) era ovviamente una interessante
piattaforma per il conflitto a venire ed era sempre più forte a mano a mano che
135
135 AUSMM, b. 3289, Rodi e soprattutto Lero divenivano una attrezzata base aerea. L’Italia aveva
rapporto del 22.3.
1937 da MAE a Ga- una vasta comunità in Turchia, in particolare a Smirne, insediatasi da lungo
binetto Marina e tempo, e nei territori sotto amministrazione francese (Tunisia, Siria, Libano):
b. 2674, prot. 2690
del 10.11.1936 da gli interessi commerciali erano forti.
Comando Marit-
timo a Gabinetto A confronto con quella tedesca, la rete informativa italiana era più semplice,
Marina. secondo l’opinione degli inglesi, ma comunque articolata. Il Comando Supe-
riore delle Forze Armate dell’Egeo aveva un Ufficio ‘I’ a Rodi che copriva isole
e isolette con Sezioni, Centri ‘I’ e nuclei ‘I’, collegati anche con Creta.
Quali erano gli obiettivi dell’attività italiana, su quali questioni si volevano
trovare informazioni? Per gli inglesi non era certo una esagerazione pensare
che gli italiani in Turchia cercassero notizie, oltre che sulla politica e sull’eco-
nomia del Levante, soprattutto sulla situazione delle forze nemiche: nel 1934
l’Addetto militare, tenente colonnello Mannerini, aveva effettivamente prodot-
to una ampia e dettagliata monografia sulle Forze turche inviata come d’abitu-
136
136 AUSSME, G. 29, dine anche al S.I.M.
b. 11, marzo 1934 e
H3, b. 34, 4 settem- In realtà, non era solo l’organizzazione militare turca a interessare, ma in
bre 1935. particolare le forniture del settore. In un questionario di richieste di informa-
zioni da parte del S.I.M., improvvisamente caduto in mano agli inglesi, era
chiaro che gli italiani facevano domande riguardanti gli armamenti di francesi
e inglesi e gli eventuali arrivi in quell’area di nuove armi; ne veniva di con-
seguenza la richiesta di un attento monitoraggio dei porti per il controllo del
traffico portuale e di quello delle frontiere per monitorare i carichi dei camion
da trasporto in transito.
Altro campo di attenta osservazione era la possibile influenza di altri stati
sulla Turchia, soprattutto da parte dell’U.R.S.S.: i ‘bolscevichi’ dovevano essere
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