Page 322 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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anche con un’attività intensa del
                                                                               S.I.M.
                                                                                  Il Gruppo di intelligence della
                                                                               Forza alleata di stanza a Gerusa-
                                                                               lemme  aveva  redatto  un  lungo
                                                                               rapporto, datato 3 dicembre 1939,
                                                                               sul  Console  Generale  italiano  in
                                                                               quella  città,  De Angelis,  il  quale
                                                                               teneva stretti  rapporti con il Muf-
                                                                               tì.
                                                                                  Per quanto concerneva l’Italia,
                                                                               il S.I.S. inglese riteneva che la sede
                                                                               di un ufficio informazioni relativo
                                                                               all’Arabia Saudita fosse localizza-
                                                                               to a Medina (Gedda è successivo)
                                                                               e secondo quanto riportato, chi vi
                                                                               operava  non doveva avere un la-
                                                                               voro  particolarmente oneroso, vi-
                                                                               ste le simpatie locali per il regime
                                                                               fascista.
                                                                                  Anche  Beirut  risultava  essere
                                                                               molto attivo: era un Centro  ‘otti-
                                                                               mo’ sebbene i servizi francesi gli
                                                                               dessero filo da torcere. In effetti,
                                                                               quel Centro sarebbe stato poten-
                                                                               ziato  nel  1941  con  una  stazione
                                                                               radio,  che  lo  collegava  diretta-

                   La copertina di   mente con la Centrale e gli consentiva di interloquire con i Centri di Baghdad,
                     un Bollettino   Teheran e Gedda.
                     della Military   Lo Yemen era anche una postazione interessante per le buone relazioni di-
                      Intelligence
                      Division del   plomatiche che il governo fascista aveva con Sana’a: un trattato italo-yemenita
                           1943.   di amicizia era stato firmato nel 1926. Il porto di Hodeida era un osservatorio
                                   interessante, anche  se non affollato di traffico commerciale; armi, però, ne pas-
                                   savano… e molte.
                                      Prima dello scoppio della guerra, il servizio inglese aveva individuato la
                                   presenza di quattro ufficiali italiani che erano arrivati al porto di Mokha con
                                   delle armi ed erano stati ricevuti direttamente dal Principe ereditario, Saif el
                                                 154
                 154   Il porto di Mokha   Islam Ahmed.   Fu fatto presente al principe che molte armi erano imma-
                   non  sarà  più  atti-
                   vo dopo alcuni an-  gazzinate ad Assab e qualsiasi richiesta yemenita poteva essere rapidamente
                   ni perché ‘interra-  soddisfatta. Il colonnello Spaccamola, uno dei quattro ufficiali, aveva visitato
                   to’ da correnti ma-
                   rine.           il porto di Hodeida ma aveva mostrato fin troppo interesse al movimento che
                                   vi si svolgeva, ai forti, alle caserme, atteggiamento che aveva messo in allarme






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