Page 38 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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so le rappresentanze diplomatiche, consolari o presso gli uffici degli Addet-
                                   ti militari. Per la trasmissione di notizie alla madrepatria dovevano ricorrere
                                   esclusivamente a canali diplomatici; le trasmissioni telegrafiche dovevano es-
                                   sere contenute al minimo indispensabile e utilizzate solo in casi di assoluta
                                   urgenza. Loro compito era la ricerca e la raccolta delle notizie appartenenti al
                                   campo dei segreti dello stato. Non spettava agli operatori dei Centri valutare,
                                   coordinare le notizie di cui venivano in possesso, fase questa riservata ad altri
                                   organi del Servizio.
                                      Ovviamente gli ufficiali all’estero erano tenuti al segreto sul loro status e
                                   missione con chiunque, qualsiasi grado o ruolo avesse la persona che avvicina-
                                   vano.
                                      Nella sua lunga dettagliata ‘dispensa’ (ventitré cartelle solo per questo  argo-
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                 28   Dall’impostazione   mento),   Tripiccione forniva anche alcune notizie generali sul funzionamento
                   generale  di  queste   dei Centri occulti, dando esempi della specifica attività svolta da altre nazioni,
                   note  dattiloscritte,
                   si può ritenere che   per proporne l’esperienza; ricordava che nel periodo precedente al primo con-
                   si trattava probabil-
                   mente di ‘dispense’   flitto mondiale chi aveva maggiormente investito in questo tipo di centri esteri
                   che venivano forni-
                   te  ai  frequentatori   aveva  ottenuto  informazioni  di  notevole  valore.  La  Germania  costituiva  un
                   del Corso per infor-  ottimo esempio; con i suoi centri sul territorio francese e in Svizzera, lo Stato
                   matori.
                                   Maggiore tedesco aveva potuto sapere quali forze i francesi erano in grado di
                                   mettere in campo, annullando così tutte le predisposizioni adottate in caso di
                                   conflitto, soprattutto grazie alle notizie raccolte a Parigi: e quel Centro faceva
                                   capo proprio all’Addetto militare tedesco nella capitale…
                                      Anche la Russia zarista, negli anni che precedettero la prima guerra mon-
                                   diale, diede un improvviso e rapido sviluppo ai suoi centri all’estero e altret-
                                   tanto fece nel periodo seguente, nonostante il radicale cambiamento politico,
                                   traendone molti vantaggi soprattutto durante il secondo conflitto mondiale.
                                   Nel primo periodo, agendo con larga disponibilità di mezzi, utilizzò molto gli
                                   addetti militari e alcuni centri che si dedicarono alla corruzione di altissime
                                   personalità politiche e militari sia in Austria sia in Germania. Con l’avvento del
                                   nuovo corso, dopo la Rivoluzione d’Ottobre, il Servizio sovietico mise l’accen-
                                   to più sulle coperture commerciali che diplomatiche, sempre investendo una
                                   ingente quantità di denaro.
                                      Tripiccione ricordava nei suoi scritti alcuni noti scandali riguardanti lo spio-
                                   naggio russo e austriaco, come quello famoso venuto allo scoperto nel febbraio
                                   del 1924: il colonnello austriaco Redl, Capo di Stato Maggiore del Comando
                                   Generale di Praga, aveva venduto ad un agente russo residente a Berlino tutti
                                   gli ordini riservati che riceveva nella sua sede. Sempre nel 1924, in aprile, il
                                   controspionaggio  tedesco  aveva  saputo  che  lo  Stato  Maggiore  russo  riceve-
                                   va con vari invii eseguiti tramite emissari speciali via mare, tutti i piani delle
                                   fortificazioni tedesche alla frontiera nord-orientale: era stato l’addetto militare
                                   russo a Berlino, un certo Bacarov, che era  riuscito a corrompere un alto funzio-
                                   nario del Ministero della Guerra per ottenere quelle mappe; inutile dire che,






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