Page 40 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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bellica in campo industriale, del reclutamento degli agenti, e delle scuole infor-
matori; la quarta della propaganda, una delle attività in maggior sviluppo in
seno al Servizio Informazioni inglese. Oltre a quello citato, così ramificato e im-
portante, l’Inghilterra aveva in Olanda altri quattro centri minori, come quello
citato, che avevano collaborato efficacemente.
Le Agenzie di navigazione si sarebbero confermate, anche in periodi succes-
sivi, una ottima copertura per lo svolgimento delle attività informative.
La Germania, sempre secondo Tripiccione, doveva solo all’attività estera la
possibilità di organizzare la guerra sottomarina, anche se i suoi centri iniziarono
a funzionare validamente solo verso la metà del conflitto, poiché la precedente
organizzazione era stata individuata e messa in condizione di non nuocere. Ber-
lino dovette ad un suo centro occulto (che il Servizio francese non era riuscito
a individuare e che forse operava proprio a Parigi), le segnalazioni concernenti
gli effetti dei colpi del cannone ‘Bertha’ sulla capitale francese: solo in seguito si
seppe che i risultati ottenuti dal ‘Bertha’ erano noti al Comando tedesco entro
ventiquattro ore.
Tripiccione nelle sue dispense volle ricordare anche il contributo degli organi
informativi italiani in Libia per quanto allora si trattasse di un periodo in cui il no-
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30 Sic nel testo origi- stro Servizio Informazioni era ancora in fascie. Tutte le più importanti informazioni
nale.
sull’esercito turco le avemmo dai nostri 7 centri che non posso dire ove fossero disloca-
ti…
In effetti, per quanto l’organizzazione di un Servizio avesse preso corpo
dopo il 1900, la suddivisione dei compiti non ancora ben definita e la scarsa
esperienza non avevano assicurato buoni risultati. Questo, almeno, era il suo
giudizio che teneva probabilmente conto di alcune critiche mosse successiva-
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31 Per i dettagli sull’or- mente, quando erano state conquistate solo le coste e non l’hinterland.
ganizzazione infor-
mativa in Libia du- Tripiccione non cita però nei suoi appunti, forse per riservatezza, che in
rante la guerra del Libia una buona attività informativa italiana era iniziata ben prima del 1900,
1911 e il periodo
precedente, cfr. M. avendo come principali informatori due uomini d’affari, Ernesto Labi e Pietro
G. Pasqualini, Car-
te Segrete…, cit., vol. Mamoli, al servizio del Comando del Corpo di Stato Maggiore, che inviarono a
I, 1861-1918, Roma, Roma un gran numero di rapporti, mappe e disegni sulle fortificazioni turche.
2006, p. 133-144;
199-218; v. anche Il Mamoli aveva iniziato la sua attività informativa a Derna, come corrispon-
Andrea Vento, cit.,
p. 107 e ss. dente del giornale L’Esploratore e dopo un periodo trascorso in Italia, la conti-
nuò in Cirenaica, a Bengasi, come rappresentante della Società di Esplorazione
Commerciale. Il Labi invece era agente della Navigazione Generale Italiana
32 Numerosa docu- con sede a Tripoli… nel solco della tradizionale copertura di agenti ‘segreti’. 32
mentazione concer-
nente i due agenti è Quali dovevano essere i compiti dei Centri all’estero in tempo di guerra,
conservata in AUS- secondo il pensiero di Tripiccione? … Ricercare e vagliare le informazioni sul ne-
SME, Fondo Libia,
L 8, b. 11. mico, informazioni che certamente differivano da quelle che dovevano essere ricercate
dagli uffici delle truppe operanti, perché esse riguardano essenzialmente movimenti
e concentramenti di truppe delle retrovie… spirito delle truppe nemiche nei depositi,
eventuali progetti di nuove operazioni etc…
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