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370 XXXIV Congresso della CommIssIone InternazIonale dI storIa mIlItare • CIHm
dall’estero che proprio gli avvenimenti della Grande Guerra inducevano a considerare tra le
più gravi vulnerabilità strategiche del Paese.
L’azione,cui fu attribuita la denominazione suggestiva di “battaglia del grano”, si svilup-
pò lungo due linee, l’aumento delle superfici coltivabili ( bonifiche, opere idrauliche, lavori
di rimboschimento, ed anche tentativi embrionali di riforma agraria, tendenti al recupero
delle terre incolte), e l’incremento della produzione dei terreni già a coltura, mediante la
protezione doganale ed interventi di sostegno del mercato.
Ben presto, tuttavia, gli effetti della crisi mondiale apertasi a Wall Street nell’ottobre 1929
obbligarono a spostare la gravitazione dell’intervento pubblico verso i settori del credito e
dell’industria.
Interventi diretti sull’organizzazione del mercato furono attuati con la legge 16 giugno
1932, n.834, riguardante l’istituzione di consorzi obbligatori tra imprese esercenti lo stesso
ramo di attività economica, e con R.D.L. 15 aprile 1936 sui consorzi volontari di produzione
e di vendita. La legge 12 gennaio 1933 aveva conferito al governo la facoltà di sottoporre
ad autorizzazione l’impianto di nuovi stabilimenti industriali e l’ampliamento di quelli esi-
stenti.
Con l’istituzione dell’Istituto Mobiliare Italiano (novembre 1931) e dell’Istituto per la
Ricostruzione Industriale (marzo 1933) si giunse all’acquisizione da parte dello Stato della
proprietà diretta di gran parte dell’apparato industriale e del sistema creditizio, quest’ultimo
posto comunque integralmente sotto il controllo della Banca d’Italia dalla legge bancaria,
n.375 del 12 marzo 1936.
L’elenco delle holding facenti capo all’I.R.I. (Finmeccanica, Finmare, Fincantieri, Finsi-
der, ecc.) fornisce la rappresentazione plastica della “griglia” costruita per garantire il con-
trollo dei settori strategici: siderurgia, meccanica, comunicazioni, trasporti, costruzioni na-
vali ed aeronautiche,ecc.
La progressiva statalizzazione dell’economia italiana subì una brusca accelerazione in
corrispondenza della svolta della politica europea, a partire dalla metà del 1934.
L’aspetto più rilevante ed immediatamente percettibile del nuovo clima fu l’assunzione
del controllo degli scambi internazionali, mediante l’introduzione del monopolio dei cambi
e del commercio con l’estero, affidato ad una “Sopraintendenza agli Scambi ed alle Valute”
istituita nel 1935 , eretta a Sottosegretariato nello stesso anno, e poi a Ministero nel’38.
Nel 1937 si ritenne che l’I.R.I. avesse raggiunto gli obbiettivi che ne avevano motivato
l’istituzione (il risanamento bancario ed il riassetto industriale) e si potesse quindi pensare al-
la sua trasformazione da strumento di salvataggio di aziende in difficoltà a centro propulsore
permanente dell’intervento dello Stato nell’industria e nei servizi, in grado di condizionare
anche le dinamiche del settore privato per le dimensioni della sua presenza sul mercato e per
il controllo che era in grado di esercitare sul sistema creditizio.
Un centro propulsore,poi, che si avvaleva di imprese operative di proprietà pubblica, ma
alle quali era consentito di agire nel mercato secondo le regole del diritto commerciale e non
di quelle della contabilità di Stato, sotto la direzione di un management di formazione ed
esperienza analoghe a quelle del settore privato, che tuttavia si sentiva portatore di interessi
pubblici ed interprete della politica economica del regime. In più, le stesse imprese avevano la
possibilità di finanziarsi trasformando il piccolo risparmio in capitale di rischio, offrendo sul