Page 374 - Conflitti Militari e Popolazioni Civili - Tomo I
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374                                XXXIV Congresso della CommIssIone InternazIonale dI storIa mIlItare • CIHm

           L’evoluzione giuridica del potere dell’occupante
           un territorio nemico nel diritto internazionale bellico

           a cavallo della Seconda Guerra Mondiale


           FLAVIO CARBONE



           PreMessa
              La scelta di un argomento volutamente e fortemente giuridico nasce dalla necessità di
           chiarire alcuni aspetti che, evidentemente, non sono molto chiari soprattutto per coloro che
           non sono specialisti dell’evoluzione del diritto internazionale bellico prima e del diritto in-
           ternazionale umanitario (DIU) poi.
              L’argomento centra l’attenzione sulle modalità che hanno dato vita ad un intervento ra-
           dicale nel diritto internazionale bellico relativamente ai poteri concessi all’occupante in un
           periodo storico così complesso come quello della Seconda Guerra Mondiale caratterizzato da
           una evoluzione rapidissima delle operazioni militari con un fortissimo coinvolgimento delle
           popolazioni civili.

           alcuni breVi cenni di dirittO bellicO
              Il Diritto Internazionale bellico, secondo la dottrina più consolidata, può essere classi-
           ficato in vari filoni: quello che ci interessa analizzare è relativo allo jus in bello che regola
           la condotta delle operazioni di guerra da parte dei belligeranti e degli Stati terzi e che, non
           interessati a prendervi parte, loro malgrado potevano essere coinvolti in una guerra. tale
           branca cercò di convogliare la guerra in un ambito quanto più disciplinato, con prescrizioni
           che fossero accettate uniformemente da tutti gli Stati.
              Un grande internazionalista come Rolando Quadri così si esprimeva: vi è “una tenden-
           za molto diffusa a vedere nelle Convenzioni belliche, in particolare in quelle dell’Aja, una
           codificazione del DI consuetudinario. Ciò può essere ammesso solo con grande cautela. At-
           tualmente anzi si può ritenere che il complesso convenzionale sia assolutamente invecchiato
           a cagione soprattutto del carattere totalitario [corsivo nel testo] che la guerra tende ad as-
           sumere in contrasto con il vecchio concetto continentale di essa come rapporto fra eserciti
           e Governi” . Con la codificazione del diritto internazionale bellico si arrivò, oltre alle più
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           conosciute convenzioni relative al trattamento dei feriti (e successivamente dei naufraghi)
           e dei prigionieri di guerra, a disciplinare anche il diritto internazionale bellico in toto con le
           due conferenze dell’Aja del 28 ottobre 1899 e del 18 novembre 1907 che portarono alla firma
           complessive 17 convenzioni .
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           1   rolanDo QuaDri, Diritto Internazionale Pubblico, Palermo, G. Priulla Editore, 1963 , p. 248. Va ricordato
               che la prima edizione del lavoro di Quadri fu pubblicata nel 1949, a seguito delle lezioni tenute presso le
               Università di Padova e Bologna negli anni 1945 e 1946.
           2   Secondo gli orientamenti internazionalmente condivisi i Paesi firmatari delle convenzioni dell’Aja non erano
               tenuti ad applicare le norme ivi contenute nel caso di guerre coloniali, cfr. aVV. Prof. arnalDo cicchitti, Il
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