Page 371 - Conflitti Militari e Popolazioni Civili - Tomo I
P. 371

371
          aCta
          mercato titoli che presentavano le stesse garanzie di sicurezza di quelli emessi dal tesoro.
             Il traguardo dell’autosufficienza, ribattezzata “autarchia”, fu proposto in quello stesso
          anno 1937 non più al solo settore agricolo, ma all’intero apparato produttivo.
             Una serie di esperimenti , con risultati più o meno attendibili, furono condotti per la
          produzione di surrogati o di succedanei di merci importate, e furono creati enti per la promo-
          zione di ricerche e per lo sfruttamento, fino ad allora giudicato antieconomico, di giacimenti
          situati nel territorio nazionale, in Libia, in Africa Orientale e poi anche in Albania. L’impor-
          tazione del carbone fu affidata in monopolio alle Ferrovie dello Stato, e quella del rame all’
          Azienda telefonica statale.
             Un ultimo accenno va fatto all’estensione della politica di mobilitazione al campo della
          ricerca scientifica.
             La necessità della finalizzazione della ricerca alle esigenze della difesa nazionale era
          stata già affermata nel marzo 1934 da Guglielmo Marconi nel suo discorso all’assemblea del
          Consiglio Nazionale delle Ricerche, da lui presieduto, e ribadita dal decreto 25 giugno 1937,
          che attribuì all’ente una posizione di superiorità gerarchica nei conformi degli organismi
          scientifici inquadrati nei singoli ministeri.
             Una vera e propria “militarizzazione” della ricerca scientifica sembrò alle porte quando,
          morto improvvisamente Marconi nel luglio di quello stesso anno, la presidenza del C.N.R. fu
          conferita al maresciallo Badoglio, reduce dal trionfo della campagna italo-etiopica, il quale
          avrebbe conservato la carica di capo si stato maggiore generale.
             In realtà, la novità rimase priva di effetti, ed istituti e centri di ricerca pubblici e privati
          continuarono a muoversi per proprio conto senza nessun apprezzabile coordinamento, situa-
          zione alla quale non sfuggirono neppure gli enti di ricerca delle forze armate, alcuni dei quali
          a livello di eccellenza, come il centro chimico dell’esercito, l’istituto elettrotecnico della
          R.Marina di Livorno ed il Centro Sperimentale Aeronautico di Guidonia.
             Rimase la circostanza emblematica dell’abbinamento nella stessa persona delle cariche di
          vertice dell’apparato militare e del sistema della ricerca scientifica e tecnologica, caso unico
          nel mondo occidentale.

          la disciPlina dei cOnsuMi durante la secOnda guerra MOndiale
             I lineamenti del sistema di controllo di guerra per il settore dei consumi alimentari furono
          definiti nel periodo della “non belligeranza”, con il R.D.L. 18 dicembre 11939,n.2222. La
          competenza fu ripartita tra i ministeri dell’Agricoltura (per la produzione agricola) e delle
          Corporazioni (per l’industria alimentare e la distribuzione). Ciascun dicastero istituì un pro-
          prio servizio centrale, mentre in periferia entrambi utilizzarono la stessa struttura operativa,
          la “Sezione Provinciale Alimentazione” (SePrAl), inserita nel Consiglio Corporativo Pro-
          vinciale.
             Il coordinamento tra le due amministrazioni fu attribuito al ministero dell’Interno, che si
          avvaleva di un ufficio centrale e, in periferia, della rete della prefetture.
             Dichiarata la guerra, il controllo fu esteso ad una serie di beni di consumo non alimentari,
          quali i tessuti, i generi di abbigliamento, le calzature (R.D.L. 27 dicembre 1940, n. 1728).
             La prevenzione e la repressione delle violazioni fu affidata ad un apparato di vigilanza
          comprendente una componente investigativa (Comando della R.Guardia di finanza presso il
   366   367   368   369   370   371   372   373   374   375   376