Page 166 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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sua sitUazione interna e per la sua debolezza militare non avrebbe potuto affrontare
una guerra che fosse durata più di qualche settimana (2).
Sul piano interno, la situazione era ancora lontanissima dalla pacificazione e
anche le forze che appoggiavano il regime erano tutt'altro che compatte. I rapporti
tra i diversi gruppi della vecchia destra conservatrice e la Falange erano tutt'altro
che facili, come non facili erano i rapporti tra la Falange e la Chiesa.
Sul piano militare, poi, la Spagna non era certo in grado di difendere le Càna-
rie e i possedimenti d'oltJ;'emare da un'attacco britannico, né il Marocco spagnolo
da un'attacco francese, né la sua stessa integrità territoriale, esposta agli attacchi del-
la Gran Bretagna e della Francia, che avrebbero anche potuto trovare degli alleati
nei movimenti .separatisti basco e catalano.
D'altra parte, nella stasi delle operazioni militari, che contrassegnò la <<dro/e de
gue11e», non era nell'interesse di nessuno che la Spagna partecipasse al conflitto.
Non lo voleva la Germania, che non aveva alcuna possibilità di far pervenire
alla Spagna quegli aiuti senza i quali non sarebbe stata in grado di combattere, e
non lo voleva l'Italia.
Per Mussolini, che sperava ancora in una pace di compromesso, un ingresso
in guerra della Spagna sarebbe stato quanto di peggio sarebbe potuto accadere in
quel momento (ma come vedremo, anche successivamente, egli guarderà a questa
ipotesi con una certa freddezza), perché avrebbe esteso la guerra al Mediterraneo,
togliendo all'Italia ogni libertà di decisione circa il mo~ento di un intervento, giac-
ché si sarebbe trovata di fronte alla scelta se abbandonare la Spagna a sé stessa o
se intervenire a sua volta fuori tempo, quando ancora non esistevano le condizioni
politiche è militari per farlo.
Quanto alle democrazie occidentali, dal momento che non potevano sperare
che la Spagna entrasse in guerra alloro fianco, l'importanza che per esse rivestiva
la neutralità di questa Nazione, data la sua importanza strategica, era evidente (3).
Per la Gran Bretagna significava la salvaguardia di Gibilterra e la certezza che le
Canarie non sarebbero cadute in mani tedesche. Per la Francia significava non
(2) Negli incontri con il ministro degli Esteri italiano Ciano nel corso dell'estate, sia Franco, sia suo
cognato Serrano Suiier, allora Ministro degli Interni, avevano sottolineato che la Spagna aveva
bisogno di un lungo periodo di pace (G. Ciano, Diario, 1939-1943, Milano, 1946, alle date dd
· 5, 6, 7 giugno 1939 e G. Ciano, L'Europa umo.la ca14stro/e, Milano, 1948, p. 441). n principale
· interesse di Franco era quello di conservare il controllo dd Paese, preservame l'indipendenza e
l'integritl territoriale, assicurarsi i crediti e gli aiuti finanziari di cui la Spagna ·aveva urgente biso-
gno per l'acquisto di materie prime e di beni di prima necessitl. Aiuti che Franco intendeva chie-
dere .anche agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna perché insieme alla Francia erano quelli i tradi-
zionali partner commettiali della Spagna e perché voleva evitare che la Spagna diventasse troppo
acuewlos comerciales '1 financiems Je marzo Je 1940, in (Revista de Politica Internacional, 147,
1976 e più in. generale M. Espadas Burgos, Franquismo '1 Politica Exteriot; Madrid, 1988).
(3) I:accoglienza sostanzialmente positiva che I.Dndra aveva riservato al trattato di amicizia e .non
aggressione sottoscritto nd marzo dd 1939 tra il suo antico alleato, il Portogallo, e la Spagna
era la prova più evidente dd valore che la Gran Bretagna assegnava alla neutralitl spagnola. Il
trattato, che impegnava i due contraenti a non permettere che il loro territorio fosse usato per
· intenti aggressivi contro l'altro, era l'anticipazione della neutralitl iberica di fronte alla quale
wndra si era piegata di buon grado nonostante che limitasse enormemente il suo diritto di invo-
care la solidarietl di Lisbona. Evidentemente .da parte britannica si apprezzava fino in fondo il
ruolo che il Portogallo, osservando a sua volta un atteggiamento di sostimziale equidistanza,
avrebbe potuto svolgere per riequilibrare la politica spagnola sottraendola all'influenza prepon-
derante dei Paesi dell~se.
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