Page 168 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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vantaggi territoriali: primi fra tutti Gibilterra e l'unificazione del Marocco sotto
protettorato spagnolo (7). ·
Ciò che piuttosto va colto, e che invece la storiografia sembra ignorare o co-
munque non sottolineare abbastanza, è che la decisione di intervenire nel conflitto
fu precipitosamente presa da Franco sotto la spinta degli avvenimenti, senza che né
i tedeschi né gli italiani l'avessero minimamente sollecitata. E se questa deci~ione
·fu priva di conseguenze ciò derivò esclusivamente dal fatto che l'offerta di Madrid
fu lasciata cadere da Hitler (8).
Dobbiamo quindi concludere che in quell'occasione Franco ebbe l'enorme for-
tuna, per sé e per il proprio Paese, che Hitler, convinto come era di poter giungere
facilmente ad una pace di compromesso con la Gran Bretagna, non ritenesse di aver
bisogno dell'apporto spagnolo ·per raggiungere la vittoria finale.
Quanto il disinteresse di Hitler per la Spagna fosse legato alla convinzione che
l'offerta di pace sarebbe stata accolta da Londra era del resto dimostrato dal fatto
che, non appena Londra respinse le sue proposte, l'ipotesi di un intervento spagnolo
cominciò ad acquistare importanza· ai suoi occhi (9) sia pure non tanto sotto il profi-
lo militare,. ma perché ritenuto efficace sul piano psicologico, in quanto si poteva
sperare che l'aggiungersi di un altro nemico avrebbe potuto minare la volontà di re-
sistenza del popolo britannico.
L'attenzione di Hitler per la Spagna cominciò a manifestarsi a partire dalla pri-
ma s~ttimana di luglio (10), non appena, in seguito all'episodio di Mers el Kebir,
lo Stato Maggiore tedesco prese in considerazione l'ipote.si di più ampie iniziative
nel Mediterraneo da attuarsi con la collaborazione spagnola (11).
Ma proprio a partire da quel momento, e senza dubbio in :;eguito all'episodio
di Mers el Kebir, che indicava la volontà della Gran Bretagna di continuare a com-
battere, l'atteggiamento di Madrid si fece più cauto (12) benché non mancassero da
parte di Franco discorsi di tono bellicoso nei quali reclamava la restituzione di Gi-
bilterra.alla Spagna e dava assicurazioni ai Governi dell~sse sulla sua reale volontà
di entrare in guerra .
. Cosicché, quando il2 agosto i tedeschi sollecitarono l'avvio delle trattative per
l'intervento della Spagna (13), già si era profilato tra Berlino e Madrid un ribalta-
mento di posizioni che, sia pure per motivi opposti, lasciava sostanzialmente inalte-
rata la divaricazione iniziale.
(7) Madrid chiedeva moltre l'estènsione del Sahara spagnolo fino al20mo parallelo e un ampliamen-
to dei territori costieri della Guinea fino alla foce del Niger e a capo Lopez (promemoria von
Weizsicker dd 19 giugno 1940, cit.). . . ·
(8) Cfr. promemoria von Weizsicker del 25 giugno 1940 in DGFP, Serie D, vol.· X, d. 16.
(9) Cfr. promemoria Schmidt dd primo luglio 1940, ibid, d. 73.
(10) Cfr. promemoria Schmidt dell'8 luglio 1940, ibid., d. 129 alle pp. 150-151 e G. Ciano, L'Europa
verso la catastrofe, cit. alla data del 7 luglio 1940, p. 568. ·
(11) R. Wheadey, Ope_wztion Sea Lion. German Plans for the Invasion of England, 1939-1942, Oxfors,
1958, pp. 46-47. È da notare che Hider, a differenza dello Stato Maggiore tedesco, considerava
quella dd Mediterraneo una manovra diversiva e non sostitutiva dell'azione principale su cui in-
tendeva ancora concentrare tutti gli sforzi tedeschi: lo sbarco nelle isole britanniche (ibid.).
(12) Cfr. S. Hoare, In missione speciale, Milano, 1948, p. 71. Significativa in proposito era la richiesta
di Madrid al Governo portoghese di rafforzare il trattato lusitano-spagnolo per essere in grado
di fronteggiare meglio le pressioni dell~se (cfr. G. Andrè, Il problema delle A.uomo e la neutralità
del Portogallo durante la seconda guem~ mondiale, Milano, 1971).
(13) Von Ribbentrop a Stohrer, tdegiamma del 2 agosto 1940 in DGFP, Serie D, vol. X, d. 274.
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