Page 169 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 169

Questa divaricazione si accentuò ulteriormente nella seconda settimana di set-
         tembre. Fu allora che, profilandosi la necessità di rinviare alla primavera successiva
         lo sbarco in Gran Bretagna, l'ammiraglio Raeder propose, e Hitler approvò, il cosi-
         detto Piano Felix, cioè un'operazione centrata sul Mediterraneo, che mirava ad ob-
         bligare la  Gran Bretagna alla  resa,  colpendola in uno dei  suoi gangli vitali:  non
         quindi un'operazione periferica, ma un'operazione che avrebbe dovuto decidere l'e-
         sito del conflitto, che presupponeva il controllo dello Stretto di Gibilterra da parte
         degli spagnoli e,  a oriente, la conquista cii  Suez ad opera degli italiani (14).
              Dunque,  a quella data, la collaborazione della Spagna diveniva un elemento
         di tutto rilievo della strategia tedesca (1.5).  Nello stesso tempo, però, la prospettiva
         di una guerra lunga aveva già preso una seria consistenza anche agli occhi degli spa-
         gnoli. E più consistente ancora doveva diventare nei giorni successivi, quando l'an-
         damento della battaglia d'Inghilterra dimostrò che i tedeschi non erano in grado di
         realizzare le  premesse .per uno sbarco in Gran Bretagna.                ·
              È in questo quadro che si  situa un momento particolarmente importante di
         tutta la vicenda: il viaggio in Germania del cognato di Franco, Serrano Suiier, Mini-
         stro degli Interni, esponente di spicco del regime e capo riconosciuto della corrente
         più ac~samente favorevole  alla collaborazione con le  Potenze dell~sse..
              I colloqui che Serrano Suiier ebbe .con Hitler e con von Ribbentropp e poi con
         Mussolini tra il 16 settentbre e il primo ottobre sono noti attraverso la testimonian-
         za dello stesso Serrano Suiier e soprattutto attraverso la documentazione tedesca
         ed è quindi superfluo esaminarli qui nei particolari (16).  Basti ricordare che, nono-
         stante l'importanza che a quel punto l'intervento della Spagna rivestiva per i piani
         di guerra tedeschi e nonostante la favorevole disposizione del negoziatore spagnolo,
         l'incontro rivelò dives:genze tanto gravi da rendete un accordo estremamente diffici-
         le se non addirittura impossibile.
              I punti di contrasto furono due. Innanzitutto gli aspetti economici, che riguar-
         davano sia le richieste di rifornimenti avanzate dagli spagnoli, considerate eccessive
         dai ted~, sia la pretesa da parte tedesca di pone sotto controllo le principali ri-
         sorse industriali e  minerarie della Spagna. ·
              Ma fu soprattutto sulle questioni territoriali che la divergenza apparve subito
         insuperabile: a fronte del riconoscimento «in linea di massimo delle ISpirazioni ter-
         ritoriali spagnole (17),  i  tedeschi, che desideravano stabilire delle basi intermedie
         tra il futuro impero coloniale tedesco nel centro Africa e la macbe patria, chiedeva-


         (14)  Per il verbale della riunione de16 settembre 1940 si veda in Fiihrer Coll/emtces 011  Nt~~~t~l A/foirs,
             Londra,  s.a.
         (Jj)  Anche Mussolini cominciò a questo punto a sollecitare l'intervento della Spapa nel coaflitto ma,
             consapevOle delle consquenz'e non del tutto poìitive che ciò avrebbe avuto per ali inteiessi dei-
             I'Italia,lo fece con molta prudenza: sottolinea:ncfo che non intendeva cminim•mente affret~ .
             le decisioni» del GovernO spapolo (Mussolini a Franco, lettera personale de125  agosto 1940,
             in I 'Dot:lmmlli DiplofiMiici Illllitmi, Nou Snie: 19J9- 194J, Roma, 1954 e seg. (d'ora in poi cita-
             to ODI, Serie IX), vol.  V,  d.  492).
         (16)  DGFP, Serie D. vol. Xl, dd. 6.3, 66, 67, 97, 117 e R. Serrano Suiiel; Et~W lis PyrrmmetGibMllllr.
             Dbc ans tk po/ilitple espagno/e,  Ginevra, 1947, pp.  151·15.3. Per un'attenta analisi delle conversa-
             zioni di Serrano Suiier a Berlino si rimanda a G. Ancbè, LI pt1rM m Et4t0pt1, AII1IIUU'io Ji Politic4
             It~~mr~~:io1111le (19J9-194.5),  r10l.  VI,  t.  I,  Milano,  1964, pp.  4.34-4.38.
         (17)  La Spagna aveva nel frattempo agiunto alle sue richieste una rettifica di confine sui Pirenei.

                                                                                 167
   164   165   166   167   168   169   170   171   172   173   174