Page 195 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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POLITICA E  STRATEGIA NELLA CAMPAGNA
                                      DI GRECIA






                                                               MARIO  M. ·MoNTANARI














              Il mattino di domenica 13 ottObre 1940 Mussolini ordinò al maresciallo Bado-
         glio,  capo di S.  M.  Generale,  di «far·preparare le operazioni per l'Esigenza G  in
         modo da poter le iniziare per il mattino del 26» (l).  L'Esigenza G era il nome con-
         venzionale per indicare l'occupazione dell'Epiro secondo il piano relativo. Badoglio
         obbedl diramando ai Capi di S.  M.· di Forza Armata il messaggio esecutivo.
              Sembrerebbe, dunque, che Mussolini abbia semplicemente premuto un botto-
         ne e Badoglio abbia a sua volta premuto altri tre bottoni per dare il via ad un blitz-
         krieg in sedicesimo. Purtroppo, le cose stavano ben diversamente. La Campagna de-
         stinata a cominciare quindici giorni dopo rappresenterà una amarissima pagina della
         storia militare italiana. Essa può venir esaminata sotto vari aspetti: politico, diplo-
         matico, strategico, organizzativo, operativo ma comunque la si consideri il giudizio
         non può che essere severo.  È stata la figlia incongruente di una decisione politica
         sbagliata.
              Cominciano col dire che la questione, per quanto dibattuta in una serie di im-
         pulsivi alti e bassi durante il recentissimo periodo estivo, si era definitivamente are~
         nata il 25 settembre, quando Badoglio,  in una riunione dei Capi di S.  M. presso
         il Comando Supremo, parlò della Penisola balcanica in termini di assoluta distensio-
         ne operativa: per la Iugoslavia era· prevedibile un intervento armato «Solamente nel
         caso che vi fosse un rivolgimento interno ( ... ) ipotesi che non si ritiene prossi~», e per
         la Grecia le truppe concentrate in Albania (2) «Sono - a parm~ del Duce - suffi-
         cienti per tenere a posto 14  Gtecia,  la quale non ha nessuna intenzione di  veni~i ad
         atlllccate,  ~hè ha una grandissima paum sia  nei riguan:li della  Bulgarill che di 11oi.
         Una volta messe a posto queste tre divisioni [in corso di afflusso], consideriamo la si-


         (l)  U.S.S.M.E., Diario storico del ConMrulo Supmno (DSCS), Roma 1988, vol.  D, tomo l, p. 224.
         (2)  Con il trasferimento dall'Italia di t~ divisioni, a fine settembre le truppe d~bania sarebbero
             ammontate ad ottO divisioni ed a numerosi supponi, fra  cui tre reggimenti di cavali~.

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