Page 25 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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in guerra:  l'efficienza morale delle proprie  truppe,  la vigilanza sul loro spirito e.
                     sulle popolazioni a contatto con esse, la lotta alla propaganda nemica,
                     la disgregazione psicologica delle forze e delle popolazioni avversarie fi-
                     no  alla  rivolta.

                L'organizzazione suggerita prevedeva, al momento, un Ente direttivo (Mini-
            stero della Guerra) ed Enti esecutivi (Comandi di Grandi Unità e periferici).  In
            guerra,  secondo Soddu, il servizio doveva essere cosl articolato:
                Enti direttivi Pt;esso  il Comando Supremo:
                -Ufficio Stampa e Propaganda, per l'assistenza morale e materiale e la propa"
                 ganda, in collaborazione con gli organi similari delle altre Forze Armate e con
                 il Ministero della Cultura Popolare;
                - Servizio Informazioni Militare, per il servizio di indagine sullo spirito ·delle
                 truppe operanti e delle popolazioni a contatto di esse, al fine di individuare
                 i provvedimenti più efficienti da mettere in atto.
                Enti esecutivi presso  le  Unità:
                -Sezioni e Sottosezioni Propaganda, per l'assistenza e la· propaganda presso le
                 Grandi Unità;
                -Ufficiali di Propaganda, con gli stessi compiti presso le Unità a livello Reg-
                 gimento.


                In pratica,  l'organizzazione ricalcava quella già collaudata durante la prima
            guerra mondiale e fu  resa di fatto operante -  con lievi modifiche -  durahte la
            seconda guerra mondiale.
                Il progetto di Soddu fu ovviamente respinto e con esso anche la proposta di
           costituire,  presso  il Ministero  della Cultura  Popolare,  una  Sezione  Prç1paganda
            Forze Armate, che avrebbe dovuto avere le funzioni di nucleo di mobilitazione per
            un analogo organismo da rendere operativo allo scoppio del prevedibile, :prossimo
            conflitto.
                L'Italia si presentò cosl sul teatro di guerra con un'organizzazione approssi-
            mativa, che aveva tratto scarsi insegnamenti dalle precedenti campagne, pur essen-
            do chiara ai massimi vertici dello Stato l'importanza della propaganda di guerra.
                Di fatto, inoltre, la direzione accentrata presso il Ministero della Cultura Po-
           polare divenne del tutto aleatoria, in quanto Interni, Guerra, Esteri e Partito, cia-
            scuno per proprio contò e attraverso i propri organismi, gestiva attività propagan-
           distiche.
                Progressivamente, comunque, sarà il Ministero della Guerra ad accentrare du-
            rante il conflitto l'azione propagandistica sui vari fronti  (in Italia e  all'èstero).
                Prima di esaminare quanto avvenne nell'ambito militare, diamo ancora uno
            sguardo a quanto fecero i nuclei di propaganda nel1940, a guerra iniziata, come
            risulta dalla relazione presentata, dal Ministero della Cultura Popolare, alla Com-
            missione Suprema di Difesa (7).



           (7)  A.U.S.S.M.E., carteggio citato,  fasc:ic:olo  F9/66.

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