Page 250 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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ziòne di guerra. Infatti, quantunque Mussolini avesse avuto il vantaggio di scegliere
             il giorno e perfino l'ora del definitivo intervento militare, concordandolo anche con
             Hitler, soltanto il 7 giugno le navi mercantili nazionali, naviganti fuori del Mediter-
             raneo, vennero avvertire del pericolo di guerra. Questo ritardo impedì a quasi tutte
             le nostre unità al di là degli Stretti di sfuggire alla cattura o all'internamento e·deter-
             minò quindi la perdita di 212  piroscafi per ben 1.216.637 tsl, pari ad oltre il 35%
             del contemporaneo tonnellaggio globale della Marina Mercantile italiana.  Siffatta
             immediata ed evitabilissima perdita appare ancora più grave quando si consideri che
             in tutta la guerra la Marina Mercantile italiana perse complessivamente per azione
             nemica 1.700.096 tsl, che divennero 2.272.707 tsl includendo anche i piccoli basti-
             menti di stazza unitaria inferiore alle 500 tsl,  nonché i piroscafi battenti bandiera
             tedesca colati a picco nel Mediterraneo  (10).
                 Una grande risonanza ebbe nei primi giorni del conflitto l'audace bombarda-
             mento di Vado, condotto da una divisione di incrociatori francesi, che si spinse fin
             sotto questa cittadina ligure e la cannoneggiò il14 giugno 1940, cioè lo stesso gior-
             no in cui cadeva Parigi (11).
                 Dopo la resa della Francia e dopo un breve combattimento navale in cui venne
             affondato il28 giugno 1940 il cacciatorpe,diniere italiano Espero,  il 9luglio si verifi-
             cò presso Punta Stilo in Calabria l'unico scontro della guerra tra le flotte da batta-
             glia  italiana ed inglese,  rispettivamente  al  comando  degli  ammiragli  Campioni e
             Cunningham. Le premesse furono dettate da una contemporanea decisione di scor-
             tare pesantemente due convogli: quello italiano composto da cinque piroscafi e de-
             stinato a Bengasi e quello britannico costituito da sette mercantili carichi di perso-
             nale sfollato da Malta e diretto ad Alessandria d'Egitto (12).
                 L'8 luglio le reciproche ricognizioni avvistarono le contrapposte forze navali in
             mare. Pertanto, mentre la flotta italiana stava per assumere la rotta di ritorno in pa-
             tria,  dopo aver garantito l'approdo dei piroscafi a Bengasi,  l'ammiraglio Cunnin-
             gham decise di ritardare la partenza del convoglio da Malta e di impiegare la sua
             flotta a scopo offensivo, spingendosi verso il Golfo di Taranto per tagliare all'avver-
             sario la rotta di ritorno alla propria base  (13).
                 Dopo la sosta notturna ed infruttuose ricognizioni mattutine, i velivoli italiani
             rintracciarono solo nel pomeriggio del 9 luglio la formazione avversaria, che riusd
             quindi nell'intento di frapporsi  non vista tra la flotta italiana e Taranto.  Di conse-
             guenza l'ammiraglio Campioni si venne a trovare con le forze inglesi alle spalle, poi-
             ché nel momento della loro nuova localizzazione egli stava dirigendo a sud-ovest,
             nella' speranza di poterle intercettare in quella direzione, mentre si dirigevano presu-
             mibilmente a bombardare alcune basi siciliane, come aveva creduto di interpretare
             Supermarina sulla scorta di frazionate informazioni crittografiche. Pertanto, la flot-



             (10)  Ufficio Storico della Marina Militare: La Marina italiana nella seconda guerra mondiale, vol. XXI:
                 L'organiullzione della Marina durante il conflitto,  tomo l: Efficienza all'apertura delle ostilità,  Ro-
                 ma,  1972,  pagg.  254-256 vol.  l:  Dati statistici,  Roma,  1972,  pagg.  38-39 e pagg.  238-239.
             (11)  Cfr.  M.  Gabriele: L'operazione  ~do (14  giugno  1940),  in «Rivista Marittima»,  novembre  1988.
             (12)  A.U.S.M.M.,  fondo «Scontri navali ed operazioni di guerra», cartella 3: Ordine d'operazione di
                 Supermarina  n.  1.026/S.R.P. del 3 luglio  1940.
            · (13)  A. B. Cunningham: L'odissea di un marinaio, Milano, <rirzanti, 19.52, pag. 82. Il convoglio inglese
                 fu  poi fatto partire da Malta in due sezioni nella notte tra il  9 e il  10 luglio e nella mattinata
                 dell'll e raggiunse  regolarmente Alessandria d'Egitto, come previsto ..

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