Page 252 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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portaerei. Tutto ciò risultava poi ancora più amaro alla luce delle recenti norme stra-
tegiche dettate dalla «Direttiva Navale» (Di.Na.) Zero del29 maggio 1940, in cui
la Marina italiana aveva auspicato proprio un incontro con la flotta nemica nei primi
giorni di guerra e nei pressi delle nostre coste (18).
Neppure il Servizio Informazioni della Marina riusd nella circostanza a ricava-
re qualcosa di particolarmente utile dai frammenti di messaggi nemici decrittati.
Infatti, l'Ufficio Informazioni Estere di Maristat riuscl a dare soltanto una compo-
sizione approssimata della flotta nemica prima della battaglia di Punta Stilo e cre-
dette di identificare nella Sicilia l'obiettivo principale dell'operazione britannica
(19).
Ci siamo soffermati a lungo sulla battaglia di Punta Stilo non solo perché essa,
come abbiamo detto, rappresentò l'unica occasione in cui si misurarono le flotte da
battaglia dei due contendenti mediterranei, ma soprattutto perché questo scontro,
pur non portando ad alcun affondamento, ebbe l'effetto di accentuare la nostra già
cauta dottrina d'impiego della flotta.
Oltre tutto il19 luglio 1940, cioè appena dieci giorni dopo la delusione di Pun-
ta Stilo, la Marina italiana subl nell'Egeo, presso Capo Spada, l'affondamento del-
l'incrociatore leggero Col/eoni e il danneggiamento del gemello Bande Nere ad opera
dell'incrociatore leggero austrialiano Sydney, appoggiato da cinque cacciatorpedinie-
re, ciò che contribui vieppiù ad orientare i vertici romani alla prudenza (20).
La prova dell'accentuata cautela operativa della flotta da battaglia italiana, poi
tanto criticata dall'ammiraglio Iachino, si ebbe subito nel mese di agosto, quando
la Royal Navy intraprese nel Mediterraneo una serie di operazioni, tutte felicemente
condotte a termine grazie all'assenza di ogni nostro contrasto navale. Ricordiamo
in proposito il bombardamento dell'aeroporto di Cagliari effettuato, il primo giorno
del mese, dalla portaerei Ark Royal della «Forza H» di Gibilterra, il contemporaneo
lancio di U velivoli di rinforzo per l~viazione di Malta compiuto dalla vecchia por-
taerei A~gus, il cannoneggiamento dal mare di Bardia svolto dalle unità pesanti della
Mediterranean Fleet di Alessandria il giorno 17 e soprattutto l'operazione «HATS»
che tra il 29 agosto e il 6 settembre vide impegnate entrambe le flotte inglesi di
Gibilterra e di Alessandria, che si scambiarono unità, portarono rifornimenti a Mal-
ta e bombardarono nuovamente gli aeroporti di Cagliari e del Dodecaneso, senza
alcu~a interferenza da parte della flotta italiana e subendo il solo danneggiamento
di un piroscafo ad opera di velivoli della Regia Aeronautica (21).
Altre due felici missioni di rifornimento di Malta vennero compiute dalle forze
navali britanniche alla fine di settembre e tra 1'8 e il15 ottobre 1940. In quest'ulti-
ma occasione il contrasto sul mare fu tentato solo da nostre unità sottili nella notte
tra 1'11 e il 12 ottobre, con conseguente perdita del cacciatorpediniere Artigliere e
delle torpediniere Arie/e e Airone sotto i colpi dell'incrociatore leggero inglese A;ax,
(18) A. lachino: Tramonto di una grande Marina, Milano, Mondadori 1959.
(19) Per un'acuta e recente analisi dell'argomento cfr. F. Mattesini: La battaglia di Punta Stilo, op. cit.
pagg. 21 e 51.
(20) P.R.O., fondo ADM 199, cartella 1048: RtJpporto del comando del «Sydney» n. 8234/40 del 20
luglio 1940.
(21) P.R.O., fondo ADM 199, cartella 386: Mediterranean Station: ~r Diaries. February-August 1940
e cartella 446: Naval operations - Mediterranean area, 1940-1941.
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