Page 52 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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IRI) dovessero guadagnare  su forniture allo  Stato medesimo,  per esempio alle  sue
             Forze Armate  (63).
                  Non devono però esser mancati soggetti che avranno pagato i prezzi più elevati
             (per intenderei l'acciaio a 2.000 lire la tonnellata) ma forse senza possibilità di «sca-
             rico» totale sulla propria clientela e quindi con margini limitati. A questa categoria
             ci sembra alludere Guarneri quando scrive di ditte non esportatrici «che dovevano
             subire la taglia delle materie prime acquistate di seconda mano, a prezzi di strozzo»
             (nostro) (64). La curée non finisce paritariamente in tutte le fauci, nemmeno quando
             essa è fornita,  come in questo caso,  dal «Paese».
                  Non ho in questo momento modo di risolvere un ultimo dubbio anche se mi
             riprometto di provvedervi più avanti con qualche ricerca:  saranno mai esistiti dei
             fornitori esteri concretamente disposti a vendere il loro acciaio (o altra materia pri-
             ma)  ai prezzi del cartello internazionale quando si sapeva che l'acquirente avrebbe
             a sua volta rivenduto a prezzi interni quattro volte (65) superiori? Forse si può du-
             bitarne.


             Rapporti industria-Forze Armate

                 È noto che nel corso della guerra 1915-18, sotto la férula della necessità, il fe-
             nomeno dilagante  ma contrastato dell'identificazione soggettiva fra  committenza
             militare e produzione industriale (66), era sfociato nella cosiddetta militarizzazione
             dell'economia. Fenomeno ramificato e complesso il cui aspetto più appariscente era
             la partecipazione di personaggi dell'industria ad uffici operanti per conto del Go-
             verno e il diretto coinvolgimento di militari nelle imprese industriali (67).  L'ultima
             trincea di una relativa «separatezza» militare era costituita dall'esistenza di un orga-
             nismo unico alla testa della «Mobilitazione industriale». Per quanto pletorico e per
             quanto difettoso, il Commissariato, poi Sottosegretariato e quindi Ministero Armi
             e Munizioni retto dall'integerrimo generale Alfredo Dallolio, aveva accentrato l'in-
             tera materia delle commesse per le (allora) due Forze Armate. Ma è anche noto che
             questa posizione era stata scalzata con l'allontamento di Dallolio nel maggio 1918,
             con le  successive  trasformazioni dell'organismo:  accorpamento con  Ministero dei
             Trasporti nel settembre 1918; attribuzione dal novembre 1917 della competenza per
             le forniture aeronautiche al  Commissariato retto dall'on.  Eugenio Chiesa.


             (63)  Si consideri la lettera Rocca-Menichella 21 gennaio 1937 (Fond. Einaudi A.R. 15.38) neJJa quale
                 il consigliere delegato dell~nsaldo critica l'«illusorietb dei benefici conseguiti dai bilanci delle
                 Amministrazioni Militari «a scapito del bilancio di aziende fornitrici possedute dallo Stato», fa-
                 cendo mostra di non accorgersi che il rilievo,  vero in se stesso, era tuttavia perfettamente rove-
                 sciabile.
             (64)  F.  Guarneri cit.  II p.  153.
             (65)  È questa la  proporzione data da R.  Romeo Bm~e storia  ecc.  cit.  p.  151.
             (66)  Vedi retro nota 6.
             (67)  Alberto Caracciolo La  Cl'f!scita  e la  trasformazione della grande industria  dumnte  la prima guerra
                 mondiale in Giorgio Fuà «lD sviluppo economico in Italia» Milano, Angeli 1975 (prima ed. 1969,
                 3 voli.) III (pp.  195-248) v.  pp. 216-217.  Vedi anche: Luciano Segreto Statalismo e antistatalismo
                 nell'economia bellica.  Gli industriali e la  mobilitazione industriale (191.5-1918)  in P.  Hertner,  G.
                 Mori «La transizione ecc.» cit. pp. 301-345. Maria Luisa Pesante Il governo e l'economia e Paola
                 Carlucci Funzioni e camtteri del Ministero per le armi e munizioni entrambi in Giovanna Procacci
                 (cur.) «Stato e classe operaia in Italia durante la prima guerra mondiale» Milano Angeli 1983 risp.
                 27-39  e 60-78.

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