Page 58 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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a livello politico e militare (3), tanto è vero che quale organo consultivo della Com-
             missione Suprema di Difesa (4) venne stabilita la creazione del Comitato di mobili-
             tazione civile (Cmc)  (5) con il principale compito dello studio delle modalità di ri-
             fornimento di materie prime.  Importante,  quanto poco  utilizzata,  fonte  di studio
             dell'attività del Cmc sono le relazioni,  aggiornate annualmente, sui fabbisogni  ne-
             cessari nel primo anno di guerra.
                  Il «potere decisionale» sulle importazioni e sulla ripartizione e distribuzione
             dei materiali venne, invece,  arrogato rispettivamente al Ministero degli Esteri e al
             Commissariato Generale per le fabbricazioni di guerra (creato con il R.D.L.  14 lu-
             glio 1935 n.  1.374, Cogefag), poi Sottosegretariato di Stato (Fabbriguerra) ed infine
             Ministero  (Miproguerra).  Ma le  importazioni erano  «attentamente  amministrate»
             dalla Sovrintendenza agli  scambi ed alle  valute (Scambival),  ed inoltre,  sottolinea
             ancora Minniti, «fuori dalle compentenze del Cogefag rimanevano inoltre i combusti-
             bili,  il legname,  le fibre  tessili naturali ed artificiali,  la  gomma».
                  La gestione delle commesse militari fu, invece, lasciata alla competenza diretta
             dei Ministeri militari per la  loro  fiera  opposizione  ad ogni  tentativo di coordina-
             mento, impedendo cosl, di fatto, che il Cogefag potesse svolgere quella funzione di
             armonizzazione dei «programmi delle lavorazioni occorrenti alle Forze Armate» per
             cui era stato creato, e si deve, infine, notare il ritardo di circa dieci anni con cui ven-
             ne attuato, e solo parzialmente, quanto previsto dalla legge sulla mobilitazione gene-
             rale (Legge n.  969 dell'8 giugno 1925), che prevedeva l'istituzione alle dipendenze
             dei  Ministeri  competenti  di  tre  distinti  organismi  preposti,  rispettivamente,  alle
             fabbricazioni di guerra, all'importazione delle materie prime.e di quelle alimentari.
                 Altri fatti, tuttavia, frapponevano ostacoli ad un corretto funzionamento degli
             organismi creati per l'approvvigionamento delle risorse necessarie alle fabbricazioni
             di guerra.
                 Storicamente si è sempre posto l'accento sul problema italiano della carenza di
             materie prime, fonti d'energia comprese, ma riteniamo che il problema dell'approv-
             vigionamento dei viveri non debba essere sottovalutato in quanto nelle stime della
             Commissione Suprema di Difesa,  più del 50% del fabbisogno nazionale di carne
             e la totalità del pesce conservato, cacao, caffè, droghe e spezie doveva essere impor-
             tato da paesi nordici o extra-continentali, ponendo difficili scelte nella priorità del-



             (3)  Durante la prima guerra mondiale l'importazione di acciaio,  ghisa e semi-lavorati fu  pari circa
                 al 50% della produzione nazionale e la carenza di  materie prime fu  sentita maggiormente nel
                 settore degli esplosivi da lancio e da scoppio, delle calzature e nell'industria laniera e cotoniera,
                 dipendenti quasi integralmente dall'importazione dall'estero.  Non minori difficoltà di approvvi-
                 gionamento si ebbero nell'industria aeronautica per la mancanza di legnami  appropriati,  quali
                 Io spruce (abete rosso). Cfr. Camera dei Deputati, Relazioni della Commissione parlamentare d'in-
                 chiesta per le spese di guerra,  3 voli., Atti parlamentari -legislatura XXVI n.  XXI (documenti),
                 Roma,  1923, passim,  e M. Mazzetti, L'industria italiana nella grande guerra,  Roma, U.S.S.M.E.,
                 1979,  pp.  29-60.
             (4)  Inizialmente nominata «Commissione suprema mista di difesa•, venne istituita con R.D.  11 gen-
                 naio  1923  n.  2f, modificando il proprio  nome ed ordinamento con il R.D.  20 dicembre  1923
                 n.  2957.
             (5)  Corganismo, originariamente denominato «Comitato per la preparazione della mobilitazione na-
                 zionale• dalla legge istitutiva della «Commissione suprema mista di difesa•, mutò il proprio no-
                 me e assetto con il R.D.L.  15  ottobre  1925  n.  2281.  Per maggiori notizie,  rinviamo i lettori a
                 F.  Minniti, «Aspetti organizzativi del controllo sulla produzione bellica in Italia (1923-1943)»,
                 Clio,  a.  XIII, n.  4,  1977,  pp.  305-340 .

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