Page 122 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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avevano pattuito congedo  et rientro  ascari at paesi origine,  sono  stati ricostituiti et
               condotti combattere contro nostro settore Culquaber est,  quello che è più grave et con-
               trario  diritto  internazionale, portando  stesse  nostre divise  et segni  distintivi.  Posso
               inviare dichiarazioni  di gregari  et  ascari  rientrati  nostre file" <35>.

                   Non sono in grado di sostenere che  veramente da parte britannica
               si  minacciassero  rappresaglie sulle  famiglie  dei  coloniali,  come  riferisce
               Nasi, ma certamente i comandanti inglesi avevano i loro trucchi. Xen Fiel-
               ding, biografo di Billy Mclean, riferisce che dopo la resa di Debra Tabor
               gli  ufficiali  e  i sottufficiali  italiani  furono  mandati sotto  scorta a  Dessiè
               e ai coloniali fu chiesto di scegliere tra il tornare alle l  or~-case o arruolarsi
               con i  britannici fino  alla fine  della campagna.  Fielding osserva però che
               in realtà non avevano nessuna vera alternativa, perché sarebbero stati at-
               taccati lungo  la  strada dai  banditi  o dai contadini per derubarli,  con  la
               prospettiva di essere uccisi o venduti schiavi <3 6>.  E certamente non pote-
               va accadere ai  nostri ascari  niente di molto diverso,  perché erano disar-
               mati.  Si  capisce perché i coloniali  detestassero  la  resa e  al  fondo  non la
               comprendessero neppure, si avanza o ci ritira. Fermarsi, fortificarsi, pren-
               dere bombardamenti aerei e di artiglieria per poi arrendersi alla fine era
               troppo per la loro tradizionale mentalità di guerrieri. Comunque in que-
               sto caso di Debra Tabor come in altri analoghi,  avevano una ragione in
               più per rifiutare la resa. E uno dei problemi del colonnello Angelini a De-
               bra Tabor nelle operazioni della  resa fu  proprio la preoccupazione della
               reazione dei coloniali, che non la volevano. Si può quindi capire che que-
               sti  uomini si  sentissero anche traditi.  Billy Mclean, un soldato  nato,  in
               quelle condizioni non impiegò molto a convincere gli uomini della banda
               Uolo e del89° Battaglione coloniale a passare dalla parte britannica; que-
               sti gli  furono  fedeli  e combatterono con  coraggio  a suoi  ordini anche se
               con un certo dispiacere di volgere le  armi contro i loro vecchi compagni
               d'arme africani  e  italiani 07>.




               (35)  A.U.S.S.M.E.,  Carteggio  del Capo  del Governo,  b.  22, telegramma Nasi al  Comando
                   Supremo  n.  126920 del  30  agosto  1941
               (36)  Xan Fielding, One  man in his time.  The !ife of Lieutenant Colone! NLD (Billy) McLean,
                   D.S.O.,  Mac Millan,  London  1990,  pp.  21-22.
               (37)  TAA del Tenente colonnello Billy McLean, Londra, Imperia! War Museum, 3 otto-
                   bre  1985.  Anche  lo  scritto  inedito  di  David  Shineff "First in  the fie/d".


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