Page 126 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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della censura militare diventa la tutela della notizia di interesse militare.
Un esercizio legittimo, in quanto tende ad evitare fughe e manipolazioni
che potrebbero danneggiare uno Stato ed il suo esercito. La censura, in
guerra, non viene applicata soltanto ai mass-media, ma anche alle corrispon-
denze sempre per lo stesso fine: evitare la diffusione di notizie strettamen-
te militari, individuare casi di spionaggio; con lo scopo aggiuntivo di
obliterare frasi ed eliminare corrispondenze depressive del morale, tanto
delle truppe che delle popolazioni O>. Una funzione, quest'ultima, appa-
rentemente secondaria ai fini strettamente militari, ma di primaria im-
portanza nei confronti della sicurezza. Tanto che le relazioni della censura
sulle corrispondenze sono preminentemente volte a svolgere tale funzione.
L'analisi, infatti, delle campionature permette di cogliere il livello di
consenso della gente alla guerra, il grado di combattività del soldato, la
risposta alla richiesta di sacrificio ecc.: tutti elementi di valutazione che
dovrebbero consentire all'autorità militare e a quella politica di mettere
in atto idonei provvedimenti assistenziali, di benessere e di propaganda,
per innalzare lo spirito e il morale delle truppe e del Paese. E, conseguen-
temente, rendere efficiente lo strumento militare e saldo il fronte interno.
La necessità della censura militare in tale direzione fu codificata una
prima volta nell'Istruzione, che il Servizio Informazioni Militare (S.l.M.)
emanò nel 1935, per il funzionamento della censura presso gli uffici di
concentramento di posta militare, da istituire in caso di guerra < 2>. Tra i
compiti dei censori, oltre a quelli relativi alla tutela dell'informazione e
all'individuazione dei casi di spionaggio, erano previsti quelli di:
cancellare con "speciale procedimento" parole o frasi ritenute danno-
se per lo spirito dell'Esercito e del Paese;
redigere un rapporto quindicinale della corrispondenza esaminata, che
evidenziasse i "fenomeni" d'esaltazione e depressione dello spirito, le
tendenze favorevoli alla guerra o pacifiste, gli atti di propaganda sov-
(l) Per quanto riguarda le funzioni e i modelli di censura militare rimandiamo soprat-
tutto all'opera di Loris Rizzi, Lo sguardo del potere, Milano 1984. Sugli aspetti stretta-
mente tecnici della posta militare e sul suo funzionamento nel corso della 2 a guerra
mondiale, è in corso di stampa, per conto dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore
dell'Esercito, il volume di Beniamino Cadioli e di Aldo Cecchi, La posta militare ita-
liana nella seconda guerra mondiale.
(2) Ministero della Guerra - Servizio Informazioni Militare, Norme per il funzionamento
degli Uffici Censura Posta Militare presso gli Uffici Concentramento Posta Militare, Roma 1935.
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