Page 131 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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Un fenomeno, quest'ultimo, che si evidenzia anche nelle relazioni del
           S.l.M., diffuso a tal punto da provocare una circolare di Scuero, nell'ago-
           sto  1941 0 2>:  "Dalle risultanze  della  censura  sulla  corrispondenza  dei  militari
           al fronte,  è emerso  che  questi ultimi -  nelle lettere ai loro  congiunti ed amici  -
           si  esprimono  con  amarezza e talvolta con  esacerbazione nei riguardi degli ufficiali
           più giovani e di  minor grado  i quali,  anziché esplicare opera di assistenza con  la
           parola,  con  l'interessamento  e col cuore,  tralasciano  tutto  ciò  che è bisogno,  sollievo
           e morale  dei  loro  uomini  ... ''.
                Le relazioni inviate al Ministero della Guerra dal Comando Generale
           dell'Arma  dei  Carabinieri  (gennaio-novembre  1941 ),  riassumono  infor-
           mative e stralci di censura sulle corrispondenze; queste ultime rappresen-
           tano una panoramica più ad ampio raggio sullo  spirito e il morale degli
           italiani (l3).
                Già a  gennaio,  l'Arma  segnalò  uno stato  preoccupante nel  Paese  e
           al fronte: malcontento nelle truppe, specie in Albania, in Africa e in Gre-
           cia ( ... cacciare via i responsabili di questo stato di cose ... ); sabotaggi, incidenti,
           lamentele contro gli  esentati dal servizio militare e gli imboscati, pertur-
           bamenti  nell'ordine pubblico  per il  razionamento  dei  viveri.

                È da annotare, in particolare, una riflessione del relatore su ingiurie
           dirette ai gerarchi fascisti:  "taluni persino ritengono che gli addetti alla censura
           lasciano  passare  tali frasi perché condividono  le  idee  degli  scriventi" 04).
                Tali considerazioni, da sole, potrebbero far pensare a riflessi dei rap-
           porti non  idilliaci che  esistevano tra Esercito  e Milizia.  Ma,  nello  stesso
           tempo  (a  gennaio  e febbraio),  i  compilatori delle  relazioni  non omisero
           di segnalare come, nelle lettere, il favore (o consenso) si spostava dal Duce
           al Re  e dai gerarchi a  Badoglio;  e  di  rilevare  che,  nel  Paese  e al  fronte,
           sempre più venivano rinvenute scritte e lettere anonime contenenti "in-
           giurie e offese volgari" per il Duce. Prove, e non più semplici indizi, del
           tramonto del consenso verso il fascismo ed il Capo del Governo, di estre-
           ma importanza,  come altrove abbiamo affermato.

                Da marzo  a giugno, le  relazioni,  in sintonia con le  altre fonti,  non
           mancarono di mettere in evidenza segni di miglioramento per lo sviluppo
           favorevole  delle  operazioni  militari  in Grecia,  in Iugoslavia  e  in  Africa



           (12)  Circ.  n.  73220 èiel  19 agosto  1941,  in A.U.S.S.M.E.,  Fondo  IT,  busta  137/2.
           (13)  A.U.S.S.M.E.,  Fondo Hl, busta  20.
           (14)  A.U.S.S.M.E.,  Fondo Hl, busta  20/4.


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