Page 127 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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versiva o antimilitarista, la situazione morale ed economica, per "va-
lutare in modo approssimativamente esatto la situazione materiale e morale del-
le truppe, per giudicare l'influenza esercitata su di esse dai principali avvenimenti
militari e politici''. Le relazioni dovevano riportare ''quelle frasi ed im-
pressioni che valgono a rappresentare in modo tipico particolari stati d'animo
comuni alla massa o anche a semplici frazioni della popolazione''.
Trattandosi di norme, al compilatore, cui pure non era sfuggita l'im-
portanza di esercitare tale controllo al punto da prevedere l'invio di rela-
zioni quindicinali ben articolate, non interessavano le fasi successive all'atto
censorio, altrettanto importanti: l'utilizzazione delle notizie e i provvedi-
menti da adottare.
Durante la guerra itala-etiopica e nella campagna di Spagna, l'orga-
nizzazione e l'attività sancita nelle norme non fu messa in atto ufficial-
mente, anche se operò in pieno - in Italia e presso le Grandi Unità
dislocate in Africa e in Spagna - e le truppe erano a conoscenza del fatto
che le loro corrispondenze venivano lette e censurate (3).
La censura di guerra, in seguito, fu istituita invece formalmente con
due decreti del 1939 < 4 ); in uno di essi era data facoltà agli organi milita-
ri di istituire propri Uffici di censura nei teatri di operazioni.
Allo scoppio del conflitto, la situazione era la seguente:
era in funzione (in posizione privilegiata) la revisione segreta della cor-
rispondenza ad opera della Polizia, sotto la direzione del Ministero del-
l'Interno, Ufficio Statistica, attuata attraverso le Prefetture;
furono formate le Commissioni Provinciali di Censura poste sotto la vigi-
lanza ed il controllo dei Prefetti; esse assorbirono il personale milita-
re, già previsto dall'Indice di Mobilitazione per la vasta organizzazione
della censura militare, predisposta nell'istruzione del S.l.M., ma non
più attuata;
presso i sei Uffici Concentramento Posta Militare funzionavano uffici cen-
sura militari, che prelevavano il 4-5% della posta diretta alle Grandi
Unità o da esse proveniente;
presso le Unità, anche se con una organizzazione frammentaria, ope-
ravano servizi di censura delle corrispondenze (nel 1942 furono costi-
(3) È in corso di stampa un volume di chi scrive, Esercito e Propaganda fra le due guerre,
per le edizioni dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito, ove sono conte-
nute notizie in merito.
(4) R.D. del 12 ottobre 1939, n. 2247 e n. 2248.
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