Page 125 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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CENSURA E PROPAGANDA
NICOLA DELLA VOLPE
Appare opportuno, in apertura, fissare limiti e scopi del presente cÒn-
tributo.
Dopo aver tracciato i lineamenti storici di censura e propaganda nel
secondo anno di guerra- travalicando, ove necessario, il limite tempora-
le del 1941 per chiarezza e completezza di esposizione - esso affronta
principalmente il tema della censura e della propaganda militare. In par-
ticolar modo, esamina relazioni della censura sulle corrispondenze dei mi-
litari, per esplorare se ancora era vivo il consenso per la politica del fascismo
e quale fu l'atteggiamento dei cittadini alle armi (e non) verso la guerra,
intorno alla quale - fu chiaro - era caduta ogni ostentata certezza di
"breve durata". Mussolini stesso - mentre prometteva fulminanti vitto-
rie non più credibili - dovette ipotizzare, in udienza al Re, che la guerra
poteva durare fino al 1948.
Lo studio, inoltre, verifica le relazioni tra censura e propaganda, che
solo per comodità di trattazione sono affrontate separatamente, per met-
tere in risalto i punti d'incontro delle due attività e se e quali vantaggi
la propaganda seppe trarre dalla censura.
Censura
È un'attività molteplice e complessa, che nell'accezione di nostro in-
teresse tende al controllo di ogni forma e di ogni mezzo di comunicazione.
Si serve di strumenti attivi, attraverso interventi a priori (divieti e prescri-
zioni) e passivi, attraverso interventi a posteriori (tagli e omissioni). In tem-
po di guerra assume particolare rilevanza, per la sicurezza dello Stato
belligerante e della condotta delle operazioni militari. Compito principale
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