Page 164 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 164

schi da Mussolini, costituivano ampio materiale di trattazione per poter
               dimostrare i  reali  intenti  del  nazismo  e i  punti  deboli  del fascismo.

                   Subito dopo la dichiarazione di guerra alla Russia da parte dell'Ita-
              lia, Togliatti attaccò la politica fascista e contestò la validità e l'opportuni-
              tà della guerra dell'Italia contro Urss, voluta da un Mussolini vassallo  di
              Hitler: il Duce, dunque, dopo avere portato alla rovina il suo paese, non
              poteva fare  a meno dell'aiuto di Hitler e quindi,  nonostante i non pochi
              disastri in campo militare, affiancava con un corpo di spedizione l'ultima
              avventura hitleriana, pur non avendo avuto richieste in merito, anzi non
              volendo considerare una certa riluttanza dimostrata dal Fiihrer ad accet-
              tare la  presenza  dell'alleato (49>.
                   Togliatti sostenne appunto in quella prima trasmissione del 27 giu-
              gno,  e fu  un motivo  ricorrente anche in altre,  che la maggioranza degli
              italiani aveva sempre visto " ... con molta simpatia l'URSS, con fiducia,  con
              entusiasmo ...  ". La barbarie antidemocratica si era abbattuta su tutta l'Eu-
              ropa e il popolo italiano era schiavo due volte, prima del fascismo poi del nazi-
              smo (5°>.  L'Italia  avrebbe  potuto  avere  di  nuovo  la  libertà  solo  quando
              avesse  spezzato  il giogo  del  fascismo.
                   Nella trasmissione immediatamente successiva del 29 giugno  1941,
              Togliatti attaccò direttamente l'aiuto "simbolico" di Mussolini all'amico
              Hitler,  chiedendosi  perché  dunque,  non  essendo  stati  capaci gli  italiani
              di ottenere successi sia contro i greci sia contro gli inglesi, avendo avuto
              morti, feriti e navi squarciate, il regime si imbarcava in un'altra avventu-
              ra di guerra, un'altra apertura di fronte, inviando una divisione di soldati
              italiani,  di lavoratori  italiani in terre lontane amiche < 5 1).



              (49)  Cfr. il commento di Togliatti del27.6.1941 e G. Ciano, Diario.  1939-1943, Milano,
                   1971, con premessa di Ugo  d'Andrea e note a  cura di  Renzo  Trionfera,  p.  426:
                   un discorso di Ciano in proposito, tenuto subito dopo l'inizio delle ostilità contro
                   l'URSS,  fu ricordato dallo stesso Togliatti, nella trasmissione succitata, a sostegno
                   delle  proprie dichiarazioni.
              (50)  Argomento ripreso anche  nella  trasmissione  del  16.7.1941.
              (51)  Nei vari discorsi di Togliatti,  Mussolini viene chiamato con vari epiteti: despota di
                   Predappio,  servo di Hitler,  macaco,  dittatore naticuto e ventruto;  il pettoruto Duce;  rispetto
                   agli inglesi,  indubbiamente lo  stile di Togliatti è più libero e più "popolare", ma
                   Mario  Correnti,  lo  pseudonimo  del  politico  italiano  a  Radio  Mosca,  ben  sapeva
                   di rivolgersi soprattutto ad.una parte della popolazione italiana che apprezzava più
                   questo  stile  "sanguigno"  che  quello  inglese  assai  misurato.


              162
   159   160   161   162   163   164   165   166   167   168   169