Page 160 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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accettato di entrare in guerra, la Germania avrebbe messo una serie ipote-
               ca sull'autonomia decisionale del regime fascista. Fu poi facile sviluppare
               l'argomento in quel senso, visto il comportamento dei nazisti in Italia, su-
               bito dopo la dichiarazione di guerra alla Francia e quella all'URSS. Come
               sopra già sottolineato, il concetto che una "guerra lunga" avrebbe giovato
               agli  alleati  e non alla  Germania fu  costantemente ripetuto,  così  come la
               constatazione che l'Italia era stata obbligata ad entrare in guerra, a causa
               del patto con Hitler e per la paura del Duce di rimanere fuori dalla sparti-
               zione delle  spoglie,  anche  se  la  preparazione militare era assolutamente
               deficitaria. Quest'ultimo argomento fu continuamente sviluppato dalla pro-
               paganda britannica, per segnalare come la responsabilità dei rovesci mili-
               tari ricadesse sempre sul capo supremo e su alcuni degli alti comandi, non
               su tutta la classe militare italiana (33>.  La Regia Marina fu sempre trattata
               nei  bollettini  e nei  commenti con molto  rispetto  e ammirazione;  questo
               giudizio da parte di una nazione che aveva detenuto il primato nel mondo
               in campo navale e ancora aveva una Royal Navy unanimamente ricono-
               sciuta come la miglior marina da guerra, era molto lusinghiero: ma pun-
               tualmente i commenti di Stevens rilevavano l'assenza della Regia Marina
               ove più la presenza del supporto militare navale sarebbe stata decisamen-
               te da prevedere,  come ad esempio la mancata protezione da parte della
               flotta italiana di Genova <3 4 ) durante il bombardamento navale o l'assen-
               za della Marina italiana durante l'imbarco del corpo di spedizione britan-
               nico  in Grecia e la sua non partecipazione nell'azione di occupazione di
               Corfù realizzata  dall'Aeronautica  italiana <3 5>.  Così in uno dei  commenti
               Stevens si chiese ove fosse la flotta italiana durante l'impresa di Creta, no-
               tando che dunque alla Marina italiana era stato dato solo il compito, nello
               scacchiere del Mediterraneo, di proteggere la libertà di navigazione itala-
               tedesca  nel Cariale  di  Sicilia,  mentre avrebbe  potuto e  dovuto avere  un
               ruolo  ben  diverso (36).
                    Anche il valore del Regio Esercito e della Regia Aeronautica fu  ripe-
               tutamente messo  in rilievo <37>,  contrapponendo  sempre questo  concetto



               (33)  Si veda, ad esempio, By your leave,  del3.1.1941; Unknown Soldier calling, dalla rubri-
                   ca "In prima pagina oggi" di F.  Lucas, del14.1.1941 ove la guerra viene definita
                   stolta  e la  sua  causa  ignominiosa.  Cfr.  anche  Musso  figures  out,  del  17 .l. 1941.
               (34)  Genoa  and after  del  10.2.1941; Not  mentioning  Roosevelt,  del  10.1.1941.
               (35)  La Marina  stays  at home  del  30.4.1941.
               (36)  Crete:  Where's  their  Fleet?  del  22.5.1941.
               (37)  ja-ra-ra-bub  Diary,  del  21.1.1941;  Musso  head of Army,  del  26.3.1941.


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