Page 175 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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I BOMBARDAMENTI DELLE CITTÀ ITALIANE
E L'UNPA
MARCO CUZZI
Dal punto di vista delle incursioni e dei bombardamenti nemici nel-
le città italiane il1941 si caratterizzò come un anno al contempo di attesa
e di svolta.
La Gran Bretagna era l'unica potenza militare dello schieramento anti
Asse sopravvissuta alla Blitzkrieg dei due anni precedenti: oltre al solitario
impegno su tutti i principali scenari del momento (Nordafrica, Mediter·
raneo, Nordadantico), la Royal Air Force continuava a contrapporsi alle
massicce incursioni della Luftwaffe sul territorio metropolitano britanni·
co. In attesa del tanto agognato intervento statunitense, gli inglesi non po-
terono quindi che scatenare sul nostro Paese alcuni '' raid dimostrativi''
relativamente limitati, anche se in non pochi casi - come si vedrà più
avanti - tali incursioni ebbero effetti e conseguenze drammaticamente
devastanti. Il fatto che il 1941 non possa essere ricordato come un anno
di furiosi attacchi aerei sull'Italia è motivato parimenti da un altro fattore
di non secondaria importanza. La nostra penisola risultava, perlomeno si-
no all'estate inoltrata, difficilmente raggiungibile dalle forze aeree avversarie.
La rotta continentale, che, partendo dalla Gran Bretagna, attraversa-
va la Francia per giungere su Piemonte, Lombardia e Veneto Occidentale,
si rivelò per i vecchi bimotori da bombardamento "Vickers Wellington"
alquanto difficile e conseguentemente estenuante per gli equipaggi; inol-
tre si doveva attraversare una regione, la Francia, per metà occupata mili·
tar mente dalle forze armate tedesche e per l'altra metà controllata da un
regime di certo non nemico quale quello di Vichy: numerosi furono i "W el-
lington" e i caccia "Gloster Gladiator" diretti nel 1941 sull'Italia setten-
trionale che furono abbattuti dalla contraerea tedesca. Si dovette attendere
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