Page 179 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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Il mese si concluse con una nuova incursione sulla Sicilia e un attac-
           co  di  media  entità su alcuni  obiettivi  militari  in  Sardegna.
                L'"area bombing" fu applicato nuovamente il 17 agosto su Catania:
           venne colpito  il  porto ma  anche  numerosi  edifici  ed abitazioni  attigue;
           26 furono le vittime dell'incursione e più di una cinquantina di case ven-
           nero  distrutte.
                Settembre va ricordato soprattutto per lo spaventoso attacco su Pa-
           lermo, che perdurò tutto il mese causando una settantina di morti, e per
           la seconda ed ultima incursione sulle regioni settentrionali, che vide colpi-
           te con lievi danni le città di Torino, Genova, Savona e La Spezia (il primo
           attacco,  a parte quello navale su Genova in febbraio,  era avvenuto il  12
           gennaio  senza grandi  danni  su  Torino  e Cuneo).
                Da settembre iniziò inoltre !'"autunno nero" di Napoli: fino alla fi-
           ne dell'anno la città campana fu colpita da diciotto incursioni di medio-
           grande entità, che videro impegnati almeno 200 Vickers Wellington i quali
           scaricarono sulla  "città martire"  circa 200 mila tonnellate di bombe di-
           rompenti ed incendiarie, causando oltre trecento morti ed un incalcolabi-
           le  numero di feriti.  "Napoli ne uscì malconcia un po' dappertutto. Non
           rovinata come città, non sconvolta, non in ginocchio. Ma guasta, avvilita,
           tramortita, sì. Zeppe di macerie alcune strade più belle, qua e là devastati
           i caratteristici rioni dei bassi, punteggiata di voragini al Vomero, a Porta
           Capuana,  Santa Lucia,  Mergellina" O>.

                Da ottobre il Bomber Command rilevò la piazza di Malta nel coordi-
            namento delle  operazioni aeree sul nostro Paese:  ciò  avrebbe significato
           -  e lo si sarebbe visto l'anno successivo -  un sempre maggiore coinvol-
           gimento delle regioni dell'Italia settentrionale. Ma fino alla fine del  1941
           le incursioni sarebbero continuate incessantemente sul Mezzogiorno, e lo
           dimostra il pesante attacco del 22  ottobre su Napoli deciso direttamente
           dal Comando  bombardieri britannico.

                Novembre può essere considerato il mese più duro dell'anno per la
            popolazione italiana.  Mentre per tutto  il  mese  proseguirono gli  attacchi
           su Napoli, il 7 una quarantina di "Vickers Wellington" scaricarono sulla
           città di Brindisi circa trecento bombe da 250 libbre e numerose da  500
           e  1.000 libbre.  Pur concentrando  l'incursione  sul  porto,  i  bombardieri



           (3)  Ibidem,  p.  107.


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