Page 184 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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d)  Distribuzione  di  maschere  antigas.  ( ... )

                e)  Formazione  di  squadre  volontarie.  ( ... ) <S>
                   Anche l'UNP A si articolava in Comitati Provinciali e Comunali. Dun-
              que, mentre il CCIP A elaborava le disposizioni tecniche relative, per esem-
              pio,  alla  "rifugistica"  (si  veda a  questo  proposito il volume  redatto  dal
              maggiore Emani Ciaprini per conto del CCIPA dal titolo "La Guerra Ae-
              rea") < 9>,  l'UNPA attendeva all'organizzazione civile e popolare della pro-
              tezione  antiaerea,  con compiti di  propaganda -  "La propaganda  ha per
              iscopo  di preparare moralmente la Nazione ad affrontare viri/mente e con perfetta
              disciplina i sacrifici e i disagi inerenti all'offesa aerea nell'eventualità di un conflit-
              to" < 10 > -, di primo intervento al fianco  della Croce Rossa e dei Vigili del
              Fuoco,  di polizia antiaerea organizzando  ronde contro lo  sciacallaggio e
              per  il  controllo  dei  rifugi.
                   Organismo burocratico ma anche militare, l' UNP A emanò nel cor-
              so del conflitto anche una propria normativa, sovrapponendosi in questo
              alle  prerogative del  CCIPA e ponendosi talvolta  in contrapposizione ad
              esso; posti ambedue gli organi sotto il ministero della Guerra, non fu sem-
              pre facile distinguere tra i regolamenti "interministeriali" e quelli "unpi-
              ni", e questo generò non poche situazioni imbarazzanti e confuse. Tra le
              figure più note coordinate dall'UNP  A, senz' altro la più importante fu quella
              del Capofabbricato. Fornito di un bracciale bianco con la scritta U.N. P.A.,
              di un vecchio elmetto modello Adrian della prima guerra mondiale, di ma-
              schera  antigas  e tascapane,  il  capofabbricato veniva  nominato  dal PNF
              d'intesa con l'UNPA e con la Federazione Nazionale Fascista dei Proprie-
              tari di Fabbricati. Dipendente dal Comitato Provinciale per la protezione
              antiaerea (organo del CCIP A),  il capofabbricato era coordinato dall'UN-
              PA rionale.  Egli era l'autorità di protezione antiaerea del fabbricato:  ap-
              prontava con l'ausilio dell'UNPA i rifugi, li attrezzava, coordinava l' oscu-
              ramento e l'evacuazione degli appartamenti dell'edificio al quale era pre-
              posto. "Autoritario e paternalistico, ideologicamente rispettabile, il capo-
              fabbricato  assicura  con  una vigile  azione  di  controllo  e  di  mediazione,
              l'ordinata articolazione del piccolo aggregato che da lui dipende. Controlla




               (8)  Attilio Fuiano, La protezione antiaerea e la popolazione civile,  G. Agnelli, Milano, 193 7,
                   pp.  228-229.
               (9)  Ernani  Ciaprini,  La guerra  aerea,  Tupini, Roma,  1939.
              (10)  Vittorio  Guizzardi,  Guerra  e protezione  antiaerea,  La  Prora,  Bologna,  1937, p.  50.


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