Page 182 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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sentirsi in qualche modo meno protetta da parte di un regime che aveva
garantito ordine, sicurezza e guerra breve .
. Nel corso del 1941 al posto dell'iniziale perplessità sarebbe soprag-
giunto un crescente malumore: terminata l'illusione della "guerra breve e
lontana" si sarebbe presto aperta una lunga e buia notte di lutti e di sof-
ferenze.
La protezione antiaerea italiana era una delle strutture appartenenti
alla più ampia difesa del territorio nazionale dagli attacchi aerei, la quale
si suddivideva in numerose strutture estremamente burocratizzate.
La Difesa antiaerea, di competenza dell'Esercito e soprattUtto dell' Ae-
reonautica, aveva il compito di intercettare in volo gli apparecchi nemici
che si accingevano a sferrare un attacco, anticipandone il raggiungimento
degli obiettivi militari e civili per mezzo della nostra aviazione da caccia
(soprattUtto i "Fiat Cr 42", che offrirono esempi di alto valore e brillanti
prestazioni) e delle struttUre di difesa aereoportuali.
La Difesa contraerea, di competenza della DICAT (Difesa Contraerea
Territoriale) - organismo inquadrato nella Milizia Volontaria per la Si-
curezza Nazionale-, aveva invece il compito di resistere da terra all'e-
ventuale incursione non arrestata dai caccia. Dotati di riflettori, sirene,
posti di vedetta ed ascoltatori (i famosi Sagnac, ovvero impianti mobili
a quattro ricevitori a tromba che, captando il rumore dei motori degli ae-
rei nemici in avvicinamento, supplivano come potevano all' ancora sco-
nosciuto radar), i militi della DICAT si sforzavano di individuare in tempo
gli stormi e le squadriglie avversarie; queste venivano quindi colpite per
mezzo di cannoni, cannoncini e mitragliatrici contraeree o venivano ab-
battUti attraverso complicati sistemi a reti metalliche sollevati dal suolo
mediante palloni frenati.
Mentre le difese antiaerea e contraerea si preoccupavano di"intercet-
tare ed arrestare le incursoni, la Protezione antiaerea aveva il compito di
difendere la popolazione civile dai bombardamenti.
Istituita con il Regio Decreto del5 marzo 1934, la Protezione antiae-
rea si articolava in due strutture parallele. Il Comando Centrale Intermi-
nisteriale per la protezione antiaerea (CCIPA) era un organo tecnico, di
studio, legislativo, di elaborazione e regolamentazione di tutti i provvedi-
menti protettivi inerenti alla protezione antiaerea. Presieduto da un ge-
nerale in servizio permanente effettivo, il CCIPA era composto da un vi-
cepresidente (un generale in congedo), uno o più rappresentanti della pre-
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