Page 19 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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verbale per lo sbocco  sul Mare Egeo  tra le  foci  dei  fiumi  Struma a  ovest
           e Marica a est < 1 0).  Si  noti  che il  tratto  di  costa  che  sarebbe stato annesso
           alla  Bulgaria  comprendeva  Kavala  e  Dede  Agaç  (oggi  Alexandroupolis),
           ma non Salonicco, eventuale compenso per la Iugoslavia. n 2 marzo il Go-
           verno  Filov  -  con  re  Boris  ormai  deciso  sulle  scelte  da  fare  -  ottenne
           l'approvazione in Parlamento degli accordi presi con l'Asse e in specie per
           il  transito  delle  truppe germaniche,  in fondo  una  semioccupazione.  Solo
                                                                          u
           18  deputati  tentarono  invano  di  fare  approvare  dal  Narodno  Sa branie
           una mozione che  impegnasse il Paese alla  neutralità 01),  "but there  was ab-
           solutely  no  enthusiasm  about the  new alliance" < 12>.  n giorno prima della  firma
           di Vienna, ad Ankara, Eden aveva incontrato il rappresentante bulgaro Ki-
           rov al quale aveva detto:  "spero  vivamente che  non farete  ancora  una volta una
           cattiva scelta" (13)  -  con riferimento alla prima guerra mondiale -  dichia-
           randosi certo della vittoria britannica con l'aiuto statunitense. Nulla di strano
           se cinque giorni più tardi Londra ruppe le relazioni diplomatiche con Sofia
           tanto da far commentare a Magistrati, rappresentante italiano ai piedi del
           Vito~a, che  il Governo bulgaro  con l'adesione di Vienna  dimostrava  "un
           coraggio del quale non si può e non si potrà non tener conto"  poiché l'adesione era
           venuta in condizioni più pericolose che non per Ungheria e Romania e "po-
           trebbe domani significare guerra durissima" 0 4>.  In verità la Bulgaria fu  poi uno
           dei Paesi europei che meno ebbero a subire danni dalla guerra, almeno si-
           no  al rovesciamento  delle  alleanze  nel  1944, che  per breve  tempo vide  i
           bulgari formalmente in guerra con tutti gli Stati belligeranti, dell'una e del-
           l' altra coalizione (15).


           (10)  Sull'adesione della  Bulgaria al Patto Tripartito si vedano  Vitka lv.  ToSkova,  Pri-
                saedinjavaneto  na  Balgarija  kam  Trùtrannija pakt,  in  "lstoriceski Pregled"  XXV,
                1969, 4,  pp.  56-72.  D.  Sirkov,  Velikie  Darzavj i prisoedinenie  Bolgarii k  trojstvenno-
                mu paktu, in "Studia Balcanica", VII,  1973, pp. 165-175. DDI, Ciano a Magistra-
                ti,  l  marzo.
           (11)  DDI,  Magistrati  a  Mae,  Sofia,  2  marzo.
           (12)  B. Jelavich,  op.  cit.,  p.  235.
           (13)  DDI,  De  Peppo  a  Ciano,  Ankara,  28  febbraio,  n.  123.  Sulle  pressioni  anglo-
                americane su Sofia si veda l. Dimitrov, Colone! Donovan's Mission in Sofia, in "Bulga-
                rian  Historical Review",  VII,  1978,  4,  pp.  3-14.
           (14)  DDI, Magistrati a Mae,  Sofia, 28 febbraio,  n.  144. Cfr. S.  Racev,  Hitleristkata agre-
                sija  na  Ba!kanite  i  Ba!garija  (1941  g.),  in  "Voenno  lstoriceski  Sbornik",  LVIII,
                1989,  2,  pp.  38-55.
           (15)  115 settembre 1944- nonostante i mutamenti al vertice a Sofia -l'Unione Sovie-
                tica  dichiarò guerra alla  Bulgaria  per impedire,  tra  l'altro,  che  Gran Bretagna e
                Stati Uniti continuassero per proprio conto nelle trattative per un armistizio offer-
                to  loro  da  emissari  bulgari  recatisi  al  Cairo.  Immediatamente il governo bulgaro
                capeggiato da Muràéev  ruppe le  relazioni diplomatiche con la  Germania e quindi


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