Page 24 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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più che tesa. Il 12 gennaio Antonescu rese visita ad Hitler, mentre Sima
preferì non se guido, benché invitato: Il Conducàtor dichiarò in quell' oc-
casione al Fiihrer che egli era pronto a governare con o senza la Legione,
con o senza Sima. Hitler rispose ridendo: "Scismatici. Lo Stato è il monopolio
del mitra ... L'uomo che si lascia togliere il suo posto di comando prova che non ha
saputo usare il mitra. Un dittatore del XX secolo non può essere rovesciato. Se lo
è, significa che si è suicidato" < 28>. In concreto, di fronte al quadro incerto e'
insicuro creato dal dissidio degli unici due fattori politici della Romania
al principio del 1941, il Governo di Berlino puntò su Antonescu che ave-
va dato prove di essere un buon alleato e sembrava in grado di garantire
l'ordine in un Paese nel quale erano stanziate numerose divisioni germa-
niche. Quando ebbe luogo l'insurrezione dei legionari, a Berlino come a
Roma si fu contenti che la Romania fosse restituita all'ordine - anche
se a lungo si temettero attentati da parte dei legionari superstiti - limi-
tandosi a consigliare ad Antonescu clemenza verso gli sconfitti. Lo stesso
dittatore romeno in un proclama disse di essere pronto a proseguire l'e-
sperienza dello Stato nazional-legionario, anche se poi preferì un Gabinet-
to di militari a lui fedeli. Il rappresentante tedesco a Bucarest Killinger
si spinse ad affermare che la Legione era stata infiltrata da agenti britan-
nici e sovietici, tra i quali alcuni capi operai. Mihai Antonescu parlò più
esplicitamente di comunisti entrati nei ranghi della Legione dell'Arcange-
lo Michele < 2 9>. Fu forse un evidente caso, per usare una terminologia no-
ta alla nostra storiografia, di partito-regime e partito-movimento? Più
probabilmente la Legione che non aveva avuto il tempo di trasformarsi
in regime e deideologizzarsi, si scontrò con un regime autoritario che tut-
tavia era erede in qualche misura della lunga esperienza politica precedente.
Sul piano della politica estera i gravi eventi del gennaio 1941 non
portarono grandi novità: l'afflusso delle truppe germaniche riprese ancor
più massiccio - in media una divisione ogni due-tre giorni - secondo
Antonescu in funzione anche antisovietica <3°>. In realtà la funzione del-
l' occupazione tedesca era duplice: tenere sì in rispetto l'Unione Sovietica,
ma approntare lo strumento militare per intervenire in Grecia e preveni-
re una contromossa inglese ed, eventualmente, turca.
(28) Antonescu ... cit., p. 247.
(29) DDI, Ghigi a Mae, Bucarest, ~3, 27, 31 gennaio e l febbraio. Per una rapida ana-
lisi del codreanismo, il fascismo romeno, rinvio a un saggio di Z. Barbu nel noto
S.]. Woolf, Il fascismo in Europa, Roma-Bari 1975, pp. 171-190.
(30) DDI, Ghigi a Ciano, Bucarest, 4 gennaio.
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