Page 20 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 20
Se alla Bulgaria non fu richiesto un impegno militare, salvo l' occu-
pazione di regioni della Iugoslavia e della Grecia da sempre obiettivo del-
le aspirazioni nazionali bulgare, l'ingresso delle truppe germaniche fu
accompagnato da trattative per un maggiore inserimento del capitale te-
desco nell'economia nazionale (Missione Neubacher). In un primo mo-
mento fu presa di mira l'industria chimica e quindi quella meccanica e
tessile < 16 ). La cosa preoccupò i dirigenti italiani et pour cause essendo mas-
sicciamente presente il capitale italiano in quel Paese (con la Banca Com-
merciale Italiana in testa). Ciano in febbraio invitò Magistrati a operare
per ''impedire che la Bulgaria diventi un mercato monopolizzato da economia tede-
sca" 0 7 ) anche nell'interesse degli stessi bulgari.
Accanto ai citati timori per le reazioni turche o inglesi, nel ritardare
l'adesione al Patto Tripartito il Governo di Sofia utilizzò anche lo spau-
racchio sovietico. Dopo i ripetuti dinieghi da parte bulgara a concludere
un patto con l'Unione Sovietica e soprattutto dopo il viaggio di Molotov
a Berlino, che segnò di fatto la rottura dell'alleanza germanico-sovietica
(pur restando essa formalmente in piedi ancora per mesi), Mosca aveva
fatto presente al Governo bulgaro che se Roma e Berlino avessero fornito
una "garanzia" alla Bulgaria, questa avrebbe dovuto accertarne una del
tutto simile da parte sovietica 0 8 ). La velata minaccia se servì ai governanti
bulgari per cercare di guadagnare tempo con i tedeschi, è anche un chiaro
segno del crescente dissidio tra Germania e Unione Sovietica nei Balcani.
Come è stato osservato gli accordi territoriali connessi al Patto Molotov-
Ribbentrop "stopped at the Danube" così che "the fate of the rest of the Balkans
had yet to be settled'' < 1 9). li contrasto tra Germania e URSS a questo riguardo
(Jegue nota)
in pratica la Bulgaria si trovò in guerra con le Potenze belligeranti dell'una e dell'al-
tra parte. Sulla "guerra simbolica" si veda lvan T. Ivanov, "Simbolienata vojna" -
posledna vojna na B'JJ!garskata burioasija, in "Istoriceski Pregled", XXIX, 1973, 5,
pp. 3-33.
(16) DDI, Magistrati a Mae, Sofia, 29 gennaio. Cfr.]. R. Lampe, The Bulgarian Economy
in the Twentieth Century, London-Sidney, 1986, pp. 105-118.
(17) DDI, Ciano a Magistrati, 4 febbraio. Si veda anche l'interessante e informato sag-
gio di E. Colloni, Il ruolo della Bulgaria nel conflitto tra Italia e Germania per il nuovo
ordine europeo, in "Studia Balcanica", VII, 1973, pp. 177-205. Sulle relazioni itala-
bulgare all'epoca si veda I. Dimitrov, L'ltalie et la Bulgarie, de Munich au debut de
la Deuxieme Guerre mondiale, in "Bulgarian Historical Review", IX, 1981, 1-2, pp.
36-45.
(18) DDI, Magistrati a Ciano, Sofia, 7 e 19 dicembre 1940.
(19) B. Jelavich, op. cit., p. 223.
18