Page 31 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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Duce considerava la Grecia già quasi sconfitta ancora prima dell'inizio
delle ostilità, poiché era stata definita molto debole la sua potenza milita-
re dagli "esperti" del regime. Il fatto che, contrariamente a queste infor-
mazioni, la guerra con la Grecia prendeva un andamento altamente negativo
per l'Esercito italiano con un rischio di sconfitta totale, portò il Governo
fascista ad una crisi non prevista. La guerra contro le forze di Atene non
si rivelò, infatti, una "passeggiata militare" come era stata annunciata a
Roma con una certa sufficienza, e inoltre l'ingranaggio balcanico sembra-
va sollevare una serie di questioni.
Anche in questo caso è necessario esaminare la posizione tedesca con
l'evidente reazione di Hitler verso il settore dei Balcani, zona che in un
primo tempo era fuori dagli obiettivi militari dell'Asse. La decisione soli-
taria ed inopportuna di Mussolini a proposito della Grecia e soprattutto
il modesto bilancio della battaglia d'Inghilterra, spinsero la Germania a
volgersi verso il settore sud dell'Europa. Le difficoltà incontrate per con-
vincere il generale Franco ad entrare nel conflitto e le disfatte italiane in
Grecia furono due elementi importanti nella decisione tedesca di intra-
prendere il Piano Marita (3), che colpiva la strategia globale dell'alleato.
Le trattative con la Bulgaria e soprattutto le difficoltà che i tedeschi
incontrarono nel dialogo con la Iugoslavia, spinsero l'Italia a prendere un'i-
niziativa rinnovata nel settore. La situazione non poteva essere peggiore;
sul piano navale un'incursione aerea dell'aviazione inglese colpiva grave-
mente importanti unità della flotta italiana, e in Africa, gli insuccessi delle
truppe italiane si estendevano dall'Africa orientale all'Africa del Nord. In
ciò che restava dell'Africa Orientale Italiana, l'Esercito italiano isolato e
senza rifornimenti subiva dal 19 gennaio 1941 l'offensiva degli eserciti
del Commonwealth appoggiati da contingenti della Francia Libera. La si-
tuazione della Libia era forse migliore, ma la calma era solo apparente:
dopo la prima offensiva italiana, il generale Wawel impose dal 9 dicem-
bre 1940 tutto il peso dei rinforzi che riuscissero a sottrarre l'Egitto da
qualsiasi minaccia dell'Asse e a penetrare ben oltre la Cirenaica. Anche
in questo caso le reazioni nei confronti dei piani strategici italiani furono
notevoli: la partecipazione di forti contingenti tedeschi in Libia mostraro-
no ancora una volta la preminenza tedesca in un settore che gli accordi
tra Mussolini ed Hitler avevano affidato alla responsabilità del primo.
(3) Piano Marita, ossia il progetto omogeneo dell'Alto Comando germanico sull'occupa-
zione della Iugoslavia.
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