Page 41 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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giocava proprio in quel periodo la partita della liquidazione del conflitto
greco e iugoslavo e, soprattutto, otteneva una vittoria strepitosa in un set-
tore del Mediterraneo, l'Isola di Creta. La conquista di Creta è sempre
stata riconosciuta come un'attività militare tedesca; in realtà lo Stato Mag-
giore italiano partecipò direttamente ai piani di occupazione dell'isola con
una trattativa sull'aiuto da fornire alle attività tedesche fin dall'inizio e
nella riunione dell'Il maggio fu deciso di mettere a disposizione dell' ope-
razione due torpediniere e quattro cacciatorpediniere che si aggiunsero
alle due torpediniere e alle quattro cacciatorpediniere già inviate sul po-
sto dall'ammiragliato italiano. L'operazione militare fu quindi, secondo
la versione italiana, un'attività dell'Asse, poiché in mare gli italiani erano
sul posto per impedire ogni attività della flotta inglese inviata dall'ammi·
raglio Cunningham, mentre in terra vi era l'azione dei paracadutisti tede-
schi con l'appoggio dell'aviazione tedesca. La posizione strategica di Creta
era molto importante per i due belligeranti e lo Stato Maggiore italiano
se ne inorgoglì pur riconoscendo che tutto era dovuto ai parà tedeschi.
Lo sbarco a Creta di un contingente militare italiano, avvenuto il 28 mag-
gio, e l'attività aerea fascista furono citati come un successo dell'azione
militare dei due alleati. Per Roma era l'occasione di dar lustro al proprio
nome, un poco appannato dai successi tedeschi: "La nuova situazione strate-
gica- sottolineava un documento ufficiale italiano- situazione nata dalla
conquista di Creta, volge completamente a sfavore dell'Inghilterra, poiché l'immensa
portaerei di Creta consente alle potenze dell'Asse di poter chiudere la flotta nemica
in un bacino molto stretto in cui ogni suo movimento può essere facilmente sorve-
gliato ... "0 2>. Un'interpretazione che sottolineava forse un po' troppo la
partecipazione modesta dell'Esercito italiano, ma che era necessaria al go-
verno di Roma per insistere su un Asse paritario in tutto e per tutto e
per mettere in evidenza - anche questa è una novità per molti ricercatori
- una rivendicazione territoriale su Creta che la propaganda fascista men-
zionava con il suo nome romano di "Candia" e con il suo passato di colo·
nia veneziana sulla strada verso l'Oriente. Questo aspetto è interessante
perché rivela il desiderio di presenza e di primato del governo fascista nel
Mediterraneo orientale, che rivendicava Cipro, dopo Rodi, italiana dal
1912, per completare la presenza dell'Italia in questa regione.
(12) Citazione tratta dalla relazione finale della propaganda fascista Il secondo anno di guerra,
Roma, Ministero della Cultura Popolare, 1942, p. 91.
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