Page 45 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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LA  SANTA SEDE  E LA  GUERRA  NEL  1941









                                                               DANILO  VENERUSO




                Il  1941 si apriva con la ripercussione delle gravi sconfitte diplomati-
           che e militari patite dalle potenze dell'Asse negli ultimi tre mesi del1940.
           Sul fronte  militare si  spegneva,  prima ancora di  nascere,  il  progetto  di
           invasione delle isole britanniche sia per l'evidente deficienza strategica del
           potere aeronavale germanico, sia perché un "trasloco" in massa dell'eser-
           cito tedesco in Gran Bretagna avrebbe potuto aprire l'Europa, così sguar-
           nita,  alle  armate  sovietiche.  Peggio  ancora  accadeva  all'Italia,  che  non
           riusciva neppure ad assolvere illimitato compito che si era assegnato, quello
           di presidiare il bacino del Mediterraneo sbarrandolo ai britannici in diffi.
           coltà, in attesa della definitiva vittoria germanica in chiave continentale.
           Né le cose andarono meglio sul piano diplomatico che Hitler e von Rib-
           bentrop si erano finalmente decisi ad aprire in parallelo a quello militare.
           Il Patto tripartito, sottoscritto dalle due potenze dell'Asse con il Giappone
           il27 settembre 1940, conteneva clausole di inferiorità per l'Italia e la Ger-
           mania,  dal momento che  queste si  impegnavano ad intervenire a fianco
           dei nipponici qualora questi fossero stati impegnati in una guerra contro
           una terza potenza, ma non il reciproco. Soprattutto si rivelò pieno di dif-
           ficoltà il tentativo di applicare il patto nelle zone di competenza della Ger-
           mania  e  dell'Italia.  Dopo il  passo  in  avanti  dell'Unione  sovietica verso
           Occidente,  profittando del fatto  che la  Germania,  impegnata sui  campi
           di battaglia del Benelux e della Francia, era impotente, Hider si rese con-
           to che la decisione della guerra non poteva passare che da un chiarimento
           con Mosca. Questo fu il senso dell'importantissima visita che Molotov fe-
           ce a Berlino nella prima metà di novembre 1940. Ma il disaccordo fu tale
           che le trattative abortirono al momento stesso di cominciare. Mosca non


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