Page 74 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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1939 ed il giugno 1940, avevano preferito parlare di uno "stato di guerra
limitata'' < 2>.
Rassicurato dalle reazioni favorevoli dell'opinione pubblica america-
na al suo discorso del29 dicembre, i! 7 gemÌaio 1941 Roosevelt approvò
il progetto di legge intitolato An Act to Promote the Defence of the United States,
poi noto come Lend-Lease Act (Legge affitti e prestiti) che autorizzava il
presidente a "vendere, trasferire, scambiare, prestare e affittare" tutte le merci
e forniture necessarie all'impegno bellico di qualsiasi paese la cui difesa
egli ritenesse vitale per gli Stati Uniti. L'iter parlamentare fu relativamen-
te rapido, se si considera la portata del provvedimento, che scavalcava buona
parte delle leggi di neutralità approvate nella seconda metà degli anni '30;
approvato dalla Camera con 260 voti contro 165 e dal Senato con 60 con-
tro 31, il Lend-Lease Act fu promulgato l' 11 marzo, con alcune modifiche
che limitavano i poteri del presidente.
La promulgazione fu salutata con giubilo da Churchill e certo l'im-
portanza della legge "affitti e prestiti" non può essere sottovalutata. Tutta-
via è stato rilevato che essa non "era [un fatto} particolarmente nuovo, o
notevolmente altruistico, o perfino particolarmente importante nel 1941 '' (3). Infat-
ti essa costituiva illogico sviluppo della politica estera e militare seguita
dopo la Conferenza di Monaco del 1939 da Roosevelt, che considerava
le democrazie dell'Europa occidentale come la prima linea di difesa degli
Stati Uniti. Il Lend-Lease Act era anche un mezzo per intensificare indiret-
tamente il riarmo americano; esso comportava infatti lo stanziamento di
sette miliardi di dollari per la produzione di materiali bellici, solo una
parte dei quali (per il valore di l miliardo e 300 milioni) era destinata
a paesi stranieri. Inoltre le forniture non erano "un regalo. Il rimborso era
semplicemente rinviato, non vi si rinunciava ... L'Amministrazione non aveva in-
tenzione di dare qualcosa in cambio di nulla. La 'rimunerazione' non sarebbe stata
in denaro o nemmeno in natura, ma in un impegno ad aderire alla concezione ame-
ricana dell'economia post-bellica''< 4>. Gli Stati Uniti volevano infatti che Londra
(2) Cfr. W. L. Langer- S. Everett Gleason, La sfida all'isolazionismo, tr. it., Roma 1954,
pp. 799-801. Altro termine usato per descrivere l'atteggiamento americano è quello
di "neutralità discriminatoria" (0. Bariè, Gli Stati Uniti nel secolo XX. Tra Leadership e
guerra fredda, Milano, 1978, p. 271). Sempre valido come introduzione all'argomento
è F.R. Dulles, America's Rise to World Power 1898-1954, New York 1955, cap. 10.
(3) D. Reynolds, The Creation of the Anglo-American Alliance 1937-41. A Study in Competitive
Co-operation, London 1981, p. 166.
(4) Ibi, pp. 166-67 .
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