Page 76 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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"Affitti e Prestiti" e attento a creare una sempre più stretta partnership anglo-
              americana, invitò a ''coltivare un certo senso delle proporzioni nel tratta-
              re di queste questioni locali per quanto irritanti possano essere alcune di
              esse" < 7>.  Gli  inglesi  quindi cedettero a quasi tutte le  richieste americane
              e l'accordo finale fu  firmato  il 27 marzo < 8>.  Si trattava, insieme alla liqui-
              dazione di buona parte degli interessi finanziari di Londra negli Stati Uni-
              ti  per  finanziare  la  guerra,  di  una  delle  tappe  finali  della  progressiva
              riduzione del potere e dell'influenza britannici nel continente americano,
              nonché,  parallelamente, della piena applicazione della  dottrina Monroe,
              che era stata proclamata nel 1823 proprio sotto la protezione della flotta
              inglese.
                  Nei primi mesi del1941 dtJe importanti emissari americani, entrambi
              stretti collaboratori del Presidente,  Harry Hopkins ed Averell Harriman
              furono inviati in Gran Bretagna. Il secondo, incaricato di accelerare l'ap-
              plicazione  del Lend-Lease  Act,  fu invitato  da Roosevelt a  "raccomandare
              qualsiasi cosa possiamo fare,  esclusa la guerra, per mantenere a galla le
              isole britanniche"<9>.  Sempre nel primo trimestre del 1941, tra il29 gen-
              naio  ed il  29  marzo,  si  svolsero  a Washington una serie di incontri tra
              rappresentanti  degli  Stati  Maggiori  britannici  ed  americani  noti  come
              American-British Conversations  (ABC)0°>.  Gli strateghi americani avevano la-
             vorato per molti anni con due seri handicap: la mancanza di direttive poli-
              tiche sugli  obiettivi nazionali e l'assenza di contatti ufficiali con colleghi
              di  paesi  potenziali  alleati  in caso  di guerra.  Nella  marina americana vi
              era una componente filo-britannica,  che non esisteva invece nell'ambito
             dell'esercito < 1 0.  Già  nel  novembre  1940 l'ammiraglio Stark,  capo  delle
              operazioni  navali 02>,  nel  piano Dog aveva  indicato  nella  sconfitta  della



               (7)  Memorandum del marzo  1941 cit.  in Churchill and Roosevelt.  The  Complete Correspon-
                  dence,  I,  Alliance Emerging.  October  1933-November 1942,  edited with commentary by
                  Warren F.  Kimball,  Princeton  1984, p.  139.
               (8)  Sul perfezionamento dell'accordo sulle basi cfr. ibi, pp. 137-143; Reynolds, The Crea-
                  tion ... , cit.,  pp. 169-75. Entro il  lO aprile la Royal Navy ricevette, oltre ai 50 caccia-
                  torpediniere,  anche  10  lance  armate  della  classe  Lake  della  guardia  costiera.
               (9)  Ibi,  p.  180.
              (10)  Su di esse cfr. i bi, pp. 182-85; S.E. Morison, History of United States Naval Operations
                  in  World War Il, vol.  l, The Battle of the Atlantic. September  1939- May  1943, Boston
                  1947,  pp.  45-49.  Precedenti incontri  si  erano tenuti  a  Londra  nell'agosto  1940.
              (11)  Cfr. D.C. Watt, Succeedingjohn Bull: America in Britain's Piace,  1900-1975, Cambrid-
                  ge  1984,  pp.  92-93.
              (12)  Carica  equivalente  a  capo  di  S.M.  della  marina.


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