Page 80 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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Penisola iberica. L'attacco hitleriano all'URSS ed il rifiuto del generale Fran-
              co di cooperare con la Germania convinsero però gli anglo-americani che
              il Fiihrer non avrebbe aperto un nuovo  fronte  nella Penisola iberica 09>.
                   A seguito della fine delle ostilità nell'Africa Orientale Italiana, Roo-
              sevelt decretò la rimozione del Mar Rosso dalla lista delle zone di combat-
              timento, in modo da permettere alle navi mercantili americane di rifornire
              i britannici in Africa settentrionale. Fu anche consentito l'addestramento
              negli Stati Uniti di piloti britannici, mentre aviatori americani furono au-
              torizzati  a  pilotare fino  all'Islanda  aerei  statunitensi destinati  alla  Gran
              Bretagna. A fine  maggio cominciò la costruzione di due basi navali e di
              due basi aeree americane in Scozia e nell'Irlanda del nord. Iniziò inoltre
              la collaborazione in campo atomico tra Stati Uniti e Gran Bretagna, dove
              le  ricerche  erano  in  questa  fase  più avanzate  che  oltreatlantico < 2 0>.
                   Churchill cercò di coinvolgere sempre più gli Stati Uniti nella batta-
              glia dell'Atlantico e rivolse a Roosevelt anche cauti ma espliciti appelli ad
              entrare in guerra < 21 >.  Il Premier britannico sperava inoltre che scontri tra
              navi americane e sommergibili tedeschi fornissero il motivo per la dichia-
              razione di guerra. Roosevelt si mosse però con gradualità e cautela. Nono-
              stante il "gabinetto di guerra" americano fosse  quasi all'unanimità favo-
              revole ad autorizzare la  Marina militare americana a scortare i convogli
              che trasportavano merci consegnate in base al Lend-Lease Act (uno dei "fal-
              chi" più convinti era il segretario alla guerra Stimson,  favorevole  anche
              alla partecipazione diretta al conflitto < 22 >)  all'inizio Roosevelt autorizzò solo
              pattugliamenti nel cosiddetto emisfero occidentale, nel quale la flotta ame-
              ricana avrebbe segnalato ai britannici i movimenti del naviglio dell'Asse
              ma non avrebbe fatto fuoco contro di esso (salvo se attaccata) e non avrebbe
              scortato convogli. Il27 maggio, in occasione del Pan American Day, il pre-
              sidente pronunciò un duro discorso contro la minaccia nazista e dichiarò
              uno stato di "emergenza nazionale illimitata". Di fatto però nulla cambiò
              fino a quando l' 11 settembre, sfruttando la notizia di uno scambio di colpi



              (19)  Cfr.  ibi,  pp.  66-67,  Kimball,  op.  cit.,  pp.  171-75,  177-77,  200-202.
              (20)  Cfr.  M.  Gowing,  lndependence  and Deterrence.  Britain  and Atomic Energy  1945-1952,
                  l,  Policy  Making,  London  1974, pp.  1-3.
              (21)  Cfr.  Morison,  op.cit.,  pp.  63-97,  Kimball,  op.cit.,  pp.  149-53,  165-69,  174-75,
                   196-97, 222-23, 236; Reynolds,  The Creation ... , cit.,  cap. VIII;  ID, Roosevelt,  Chur-
                  chill ... , cit.,  p.  22.
              (22)  Cfr.  Pastorelli,  op.  cit.,  p.  448.


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