Page 82 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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L'entrata in scena dell'URSS

                   L'ingresso in guerra dell'URSS a seguito dell'attacco tedesco accreb-
              be le  difficoltà per la politica di Roosevelt,  poiché gli  isolazionisti argo-
              mentarono che esso riduceva la pressione della Germania sull'Inghilterra
              e quindi la necessità di aiutarla ed ancor più di entrare in guerra. Inoltre
              l'estensione  degli  aiuti alla  nuova  vittima  di  Hitler (che  era  poi un  suo
              ex-complice) urtava contro preclusioni ideologiche di  cui si resero inter-
              preti con efficacia l'ex-presidente repubblicano Hoover (''lo  ritengo,  ed il
              99%  degli  americani  ritengono,  che il totalitarismo,  sia esso  nazista o comunista,
              è abominevole ...  Io  aborro  qualsiasi compromesso  od alleanza dell'America  con  es-
              si")  ed il  senatore democratico e futuro vice-presidente Truman ("Se  ve-
              diamo che la Germania vince, dovremmo aiutare la Russia, e se la Russia sta vincendo
              dovremmo aiutare la Germania e in questo modo  fasciarne uccidere il più possibile").
                   Anche se Roosevelt nel febbraio 1940 aveva descritto pubblicamente
              l'URSS come una "dittatura altrettanto assoluta quanto qualunque altra ditta-
              tura  al mondo"  egli  aveva  però sempre considerato la  Germania come  il
              nemico principale e più pericoloso ed aveva resistito alle pressioni a favo-
              re della rottura delle  relazioni diplomatiche con Mosca dopo l'invasione
              sovietica  della  Polonia  orientale e l'attacco alla  Finlandia.  A  partire dal
              luglio  1940 si erano anzi svolti una lunga serie di  incontri tra il sottose-
              gretario Sumner Welles e l'ambasciatore sovietico a Washington per mi-
              gliorare le relazioni tra i due paesi ed all'inizio del 1941 Roosevelt revocò
              !'"embargo morale" verso l'URSS decretato poco più di un anno prima.
              Presentando  il progetto di  legge  "Affitti e Prestiti",  Roosevelt si  assicurò
              che  esso  autorizzasse l'assistenza  a  qualunque paese e respinse  emenda-
              menti volti ad escludere l'URSS. Per il presidente la "Russia non .... [era} as-
              solutamente un aggressore: la Germania sì",  "Stalin non  [era} un imperialista" < 24>.
                   Con  queste  premesse,  Roosevelt,  dopo  l'attacco  tedesco,  manifestò
              subito la sua disponibilità ad aiutare l'URSS e ad accoglierla come alleata.
              Il 26 giugno il presidente scrisse all'ammiraglio Leahy che l'invasione te-
              desca dell'URSS avrebbe "significato la liberazione dell'Europa dalla domina-
              zione nazista" aggiungendo: "Allo stesso tempo non penso che dobbiamo preoccuparci
              della possibilità di  un  dominio  russo"< 2 5>.  Il Dipartimento di Stato e l'amba-


              (24)  Cfr. J.L. Gaddis, Russia,  the  Soviet Union,  and the United States:  An Interpretive History,
                  New York,  1978, pp.  141-45; M.  Balfour,  The Adversaries,  America,  Russia and the
                  Open  World 1941-62,  London 1983, pp. 3-7; R.H. Dawson, The Decision to Aid Rus-
                  sia,  1941:  Foreign  Policy  and Domestic  Politics,  New York  1959,  pp.  22-41.
              (25)  Gaddis,  op.  cit.,  p.  149.


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