Page 86 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 86

e di  non  aver preso  alcun  impegno  relativo a frontiere  o a rettifiche territoriali '',
               ad eccezione  di  una dichiarazione verbale fatta  al governo  jugoslavo  ri-
               guardo alla possibilità di ridiscutere la giurisdizione italiana sull'Istria C33>.
               I primi tre punti della  Carta Atlantica affermarono poi l'intenzione dei
               firmatari  di  non mirare  "ad alcun  ingrandimento territoriale  o di  altra
               natura",  di  non accettare  "alcun  mutamento  territoriale  ... non ...  conforme  ai
               desideri liberamente espressi dei popoli interessati",  di rispettare "il diritto di tutti
               i popoli a sceglier si la forma  di governo  da  cui intendono essere  retti''  e di  ''veder
               restaurati  i diritti sovrani e l'autonomia-di  quei popoli  che  ne  sono  stati privati
               con la forza".  Questi enunciati suscitarono il sospetto dell'Unione Sovieti-
               ca, che non intendeva rinunciare ai vantaggi territoriali derivanti dal pat-
               to Ribbentrop-Molotov (tra i quali l'annessione degli Stati baltici) e che
               aderì poi alla Carta Atlantica con l'ambigua precisazione che tali princìpi
               dovevano necessariamente "adattarsi alle circostanze, esigenze e peculiarità sto-
               riche  dei  singoli paesi'' (34).

                    Gli inglesi ottennero di inserire al quarto punto un inciso riguardan-
               te gli "obblighi esistenti", volto a salvaguardare i loro rapporti preferenziali
               con i paesi del Commonwealth, per quanto riguardava la partecipazione
               di tutti gli Stati "su piede di uguaglianza,  al commercio,  e l'accesso alle materie
               prime del mondo ". Anche l'ultimo articolo della Carta Atlantica fu il risulta-
               to di un compromesso tra britannici ed americani. Roosevelt, che è stato
               descritto  come un "Wilsoniano  rinnegato"  o quanto meno un "Wilsoniano
               realista" < 35>,  voleva evitare ogni riferimento (come previsto nella bozza bri-
               tannica) a future organizzazioni internazionali per il mantenimento della
               pace. Infatti egli non era ''favorevole alla creazione di una nuova assemblea del-
               la Lega delle Nazioni,  almeno fino a che fosse trascorso un periodo di tempo durante
               il quale una forza di polizia internazionale composta dagli Stati Uniti e dalla Gran
               Bretagna avesse avuto  modo di operare" <36>.  La  Carta Atlantica fece  quindi ri-
               ferimento  alla  possibile futura  "creazione  di  un più vasto  e duraturo  sistema
               di  sicurezza  collettiva".

                    La  Carta Atlantica costituì il punto di riferimento ideologico per la
               propaganda di guerra delle democrazie occidentali. Il risultato più impor-



               (33)  Verbale del colloquio Welles-Cadogan (sottosegretario permanente del Foreign  0/fi-
                   ce),  9-8-41,  in  Frus,  1941,  I,  pp.  351-52.
               (34)  Balfour, op.  cit.,  p.  7.
               (35)  Ibi,  p.  12  e Reynolds,  The  Creation ... , cit.,  p.  261.
               (36)  Ibi,  p.  262.


               84
   81   82   83   84   85   86   87   88   89   90   91