Page 84 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 84

Vi era il problema di come finanziare gli aiuti all'URSS, poiché Roo-
            sevelt si rendeva conto delle forti resistenze dell'opinione pubblica ameri-
            cana ad estendere a tale paese i benefici del Lend-Lease Act.  Roosevelt agì
            con la consueta abilità, riuscendo gradualmente a disarmare gli opposito-
            ri, cosicché in ottobre il Congresso approvò il secondo stanziamento per
            il Lend-Lease respingendo a larga maggioranza un emendamento. volto ad
            escludere l'Unione Sovietica ed il 7 novembre il presidente autorizzò l'e-
            stensione a quest'ultima della legge. Tra i settori più importanti dell'opi-
            nione pubblica americana contrari ad aiutare l'URSS vi erano i cattolici,
            fedeli  all'insegnamento  della  Chiesa  che,  tra l'altro  con l'enciclica Divini
            Redemptoris di Pio XI, condannava il comunismo e proibiva qualunque forma
            di collaborazione con  esso.  Roosevelt non esitò a rivolgersi direttamente
            al Papa per mezzo del suo rappresentante personale Myron Taylor, accre-
            ditato presso il Vaticano fin dal1939 al quale affidò anche una sua lettera
            del 3 settembre al Pontefice. In essa Roosevelt esprimeva valutazioni a dir
            poco ottimistiche sulla libertà religiosa in URSS:  "Per quanto  mi consta in
            Russia le chiese sono aperte.  Io  credo  vi sia  una reale possibilità che come risultato
            dell'attuale conflitto la Russia possa riconoscere la libertà di religione ... Io credo co-
            munque che questa dittatura russa sia meno pericolosa per la sicurezza di altre na-
            zioni di quanto lo sia la forma tedesca di dittatura ... Io credo che la sopravvivenza
            della Russia sia meno pericolosa per la religione, per la chiesa in sé e per l'umanità
            in  generale  di  quanto  sarebbe  la  sopravvivenza  del tipo  tedesco  di  dittatura".
                 All'inizio  di  settembre Taylor fu  ricevuto  in udienza  dal Papa,  dal
            Segretario di Stato cardinale Maglione e dai sostituti mons. Montini e mons.
            Tardini. Quest'ultimo stese un appunto molto critico sulle comunicazioni
            del presidente americano:  "Per chi ha in  mira soltanto gli interessi religiosi e
            morali del popolo russo,  non c'è che una via per salvar/o:  'la distruzione del comuni-
            smo'.  Questa non è l'idea di Roosevelt ... il Presidente degli Stati Uniti pensa unica-
            mente agli interessi politici,  messi da parte quelli religiosi.  Ciò non meraviglia, dati
            i sistemi che ora vigono  nel campo politico:  ma stupisce che proprio  Roosevelt si pro-
            clami difensore della civiltà cristiana! ...  La lettera di Roosevelt mi ha fatto penosa
            impressione.  È una tentata (ma  non riuscita) apologia del comunismo" (3l). Tutta-
            via il Papa per non porre i cattolici americani in una difficile contrappo-



            (31)  Cfr. Pastorelli, op.cit., pp. 73-77, 456-61; Gaddis, op.cit., pp. 150-51; E. Di Nolfo,
                 Vaticano  e Stati  Uniti  1939-1952 (dalle  carte di  Myron  C.  Taylor),  Milano  1978, pp.
                 39-41, 144-48; ADSS, IV, pp.  555-58, V, Le Saint Siègee et la Guerre Mondiale (Juillet
                 1941  - Octobre  1942),  Città  del  Vaticano  1969,  pp.  13-26,  163-223,  240-41.


            82
   79   80   81   82   83   84   85   86   87   88   89