Page 34 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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34 RENATO SICUREZZA
della Marina insisté sull'urgenza di occupare la Tunisia inviandovi con
ogni mezzo truppe sufficienti ad estendere l'occupazione anche a Bona
e Bougie, basi navali ed aeree assai vicine alle linee di traffico tra la Sicilia
e la Tunisia; linee brevi, ma così obbligate da diventare - come in effetti
accadde - facile bersaglio delle offese partenti dal sistema Bougie-Bona
e da Malta.
Ma l'ordine di Hitler a Rommel di resistere a qualsiasi costo in Cire-
naica e l'insistenza del Comando Supremo italiano perché fossero tenute
fino al limite del possibile la Cirenaica e poi la Tripolitania - mentre
Rommel avrebbe voluto rompere il contatto a levante per correre a po-
nente verso l'Algeria - influirono negativamente su un più sollecito raf-
forzamento delle nostre posizioni in Tunisia, e gli Alleati poterono occupare
Bona e Bougie.
Circa le possibilità di contrasto sul mare degli sbarchi alleati, Super-
marina apprezzò che, in considerazione della distanza fra Taranto e Alge-
ri, della scarsezza di nafta, della carenza di cacciatorpediniere di scorta
per le forze navali, dell'impossibilità della protezione aerea a così grande
distanza dagli aeroporti siciliani ed anche sardi, e soprattutto in conside-
razione dell'entità delle forze avversarie, soltanto un'aliquota delle nostre
forze navali avrebbe potuto tentare un'incursione, ma con scarsissime pro-
babilità di qualche successo e forse senza speranza di ritorno, contro le
forze alleate di protezione degli sbarchi.
Fu deciso quindi di agire con i sommergibili: per tutto novembre la
media giornaliera dei sommergibili in mare fu di undici italiani (con una
media di 19 nei primi cinque giorni a partire dall'8 novembre, 14 nei
successivi cinque giorni, 6 sino alla fine del mese) e di undici tedeschi.
Le perdite furono di tre sommergibili italiani e di sei tedeschi.Ol Nel re-
sto della campagna di Tunisia si perdettero in mare altri otto sommergi-
bili italiani e sei tedeschi.(2)
Sono cifre sulle quali conviene meditare, se teniamo bene in mente
che alla fine del '42 era ormai chiaro quale sarebbe stata la sorte dell'Asse.
(l) Sommergibili italiani: Granito (9 novembre), Emo (14 novembre), Dessié (26 novem·
bre). Sommergibili tedeschi: U.660 (12 novembre), U.605 (13 novembre), U.411 (28
novembre), U.259 (15 novembre), U.331 (17 novembre), U.411 (28 novembre).
(2) Sommergibili italiani: Porfido (6 dicembre), Corallo (13 dicembre), Uarsciek (15 di-
cembre), Tritone (19 gennaio), Avorio (9 febbraio), Malachite (9 febbraio), Asteria (17
febbraio), FR.lll (28 febbraio). Sommergibili tedeschi: U.224 (13 gennaio), U.301
(21 gennaio), U.443 (23 febbraio), U.83 (4 marzo), U. 77 (28 marzo), U.602 (23 aprile).
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