Page 346 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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L'INDUSTRIA BELLICA ITALIANA DOPO L'OTTO SETTEMBRE 345
A titolo esemplificativo si possono ricordare le commesse dell'otto-
bre 1943 all'Ansaldo (cannoni da 47/40; 75/18; 75/34 per P40 e per se-
moventi e da 90/53 per complessive lire 158 802 500).< 36 > Né la con-
dizione dell' Ansaldo può essere considerata eccezionale. Analogamente,
la Caproni di Taliedo, appartenente al gruppo che era impegnato in più
lavorazioni per la Marina, vide le autorità della R.S.I. confermare, il 30
ottobre 1943, le commesse precedentemente fatte dalla Regia Marina, dopo
una sospensione a metà del mese- e cioè una settimana dopo l'armistizio.
I settori destinatari di maggiori commesse furono la meccanica di pre-
cisione, l'ottica e le macchine utensili, oltre all'industria elettrica ovvia-
mente necessaria al funzionamento dell'apparato industriale italiano nel
suo complesso.
Intensa fu l'attività di una serie di impianti produttivi impegnati nel
settore degli armamenti, dagli arsenali di Torino e di Piacenza, alla Pietro
Beretta e alla Sfare entrambe a Gardone V. T., alla Fna di Brescia, all'Ar-
mitalia di Cremona, a Breda, lsotta Fraschini, OM. Per le munizioni, ad
esempio, una fonte partigiana indica 36 ditte,<3 > accanto ad una trenti-
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na che si occupavano di mezzi di trasporto (compresa la Fiat, sulla quale
sono però disponibili pochi dati) e alle poche coinvolte nella produzione
di mezzi da combattimento. Per sfuggire agli attacchi aerei e assicurare
la prosecuzione delle produzioni più importanti i tedeschi adottarono il
sistema del decentramento delle lavorazioni. Più note sono le produzioni
per la Marina tedesca,<3S) significative sia per le unità maggiori sia per
i mezzi insidiosi e analogamente attestanti il massiccio impegno delle unità
produttive nazionali. E anche per quanto riguarda l'Aeronautica, i tede-
schi mirarono ad utilizzare le strutture italiane per: produrre, in stabili-
menti decentrati e con la massima segretezza possibile, mezzi tecnologi-
(36) A. Curami, L'industria bellica italiana durante la R.S.I. Miti e realtà, cit. Per le conse-
gne dell'aprile 1944, evidentemente frutto dell'intensa attività dei mesi precedenti,
rimandiamo ai dati forniti da E. Colloni, L 'amministrazione tedesca dell'Italia occupata
1943-1945, cit., p . 370-371.
(3 7) Cfr. "Elenco delle ditte che producono munizioni in Italia", in Bollettino settimanale
d'informazioni, n. 24, 17 gennaio 1945 in Archivio dell'Istituto nazionale per la sto-
ria del movimento di liberazione in Italia, Fondo Corpo Volontari della Libertà, b. 10.
(38) E. Bagnasco, A. Rastelli, "Le costruzioni navali per l'estero. Centotrenta anni di
prestigiosa presenza nel mondo" , supplemento a Rivista marittima, dicembre 1991;
.M. Spertini, E. Bagnasco, I mezzi d'assalto della X flottiglia Mas 1940-1945, Parma,
Albertelli, 1991; A. Curami, L 'industria bellica italiana durante la R. S.I. Miti e realtà, cit.
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