Page 345 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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dizioni che rendono possibile lo sviluppo di una produzione industriale
efficiente, tra le quali vi è, oltre ad una collaborazione almeno parziale
dei dirigenti industriali, anche l'impiego di maestranze qualificate e di-
sponibili ad impegnarsi almeno ad un livello minimo. Difficilmente, quindi,
essi potevano considerare una scelta conveniente (a parte le difficoltà ine-
renti il trasporto in massa di macchinari in una situazione di crescente
predominio aereo alleato) il trasferimento di interi impianti e l'avvio del-
la produzione in tempi brevi oltre le Alpi, quando già si avevano a dispo-
sizione impianti sostanzialmente non danneggiati dagli eventi bellici e
funzionanti e, in Italia, erano certo maggiori le probabilità di riuscire a
convincere le maestranze ad una partecipazione attiva alla produzione. Linea
sulla quale concordavano i militari tedeschi, sulla base di considerazioni
di ordine logistico. Una indiretta conferma in questo senso viene da una
pubblicazione classificata come segreta dal Servizio informazioni dello Stato
Maggiore Generale del Regio Esercito, di molto successiva alla situazione
immediatamente postarmistiziale: "in genere si osserva" sostiene il rap-
porto ''che tutte le organizzazioni industriali tedesche offrono salari mol-
to elevati specie per la manodopera specializzata, cui vengono fatte
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condizioni singolarmente favorevoli''. 0 >
In ogni caso, il giudizio sull'importanza della produzione bellica (ol-
tre che di alcuni manufatti e materie prime) del nostro paese si tradusse
subito dopo l'armistizio sia nella dichiarazione di ausiliarietà per diverse
imprese, sia in ordini da parte dei tedeschi, sia nella creazione delle con-
dizioni per la prosecuzione della produzione, a partire dai pagamenti an-
che per le commesse anteriori all'8 settembre.
segue nota
vanificava o attenuava certo di molto l'effettuazione di un reale controllo: "Le stes-
se condizioni erano state imposte ad Agnelli per le Officine di Villar Perosa, dove
peraltro la presenza, come controllori, di due tecnici della Riv tedesca, Schmuser
e Schelle, avrebbe consentito, almeno all'inizio, di ridurre le spedizioni di cuscinet-
ti a sfere in Germania e di evitare comunque prelievi di materie prime", Giovanni
Agnelli, Torino, Utet, 1971, p. 640.
(35) Stato Maggiore Generale- Ufficio Informazioni, Situazione dell'Italia occupata, Pub-
blicazione a stampa classificata come segreta del febbraio 1945, p. 160. Si veda
inoltre A. Curami, L'industria bellica italiana durante la R.S.I. Miti e realtà, cit., in
particolare per le condizioni proposte agli operai della Breda disposti a recarsi per
sei mesi a lavorare in Germania alla Focke Wulf, e E. Collotti, L 'amministrazione
tedesca dell'Italia occupata 1943-1945, cit., in particolare p. 191 e sg. a proposito del-
la politica tedesca, tra l'altro mirante a scavalcare le autorità della R.S.I. e a creare
le condizioni per la prosecuzione della produzione.
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