Page 45 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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LE  OPERAZIONI  IN  TUNISIA  E  NELL'ITALIA  MERIDIONALE           45

               quelle che aveva quando era completa e si dovrà manovrarla con maggior
               oculatezza. Tanto più occorre fare assegnamento sul preventivo interven-
               to  di  aerei  e  di  sommergibili  e  sulla  protezione  della  caccia.
                    4. -Anche quando Doria e Duilio saranno nuovamente pronte all'im-
               piego non converrà riunirle con il gruppo più moderno.  Esse,  con i loro
               25  nodi di velocità massima, costituirebbero un appesantimento che me-
               nomerebbe gravemente a quella manovrabilità che è l'unica carta sulla quale
               si  può puntare  nell'audace  impresa.
                    Le  navi tipo Doria sono di classe  nettamente inferiore alle moderne
               n a vi da battaglia da 3 5 000 tonnellate. Esse furono preparate per opporsi
               alla flotta  francese e potevano farlo;  hanno avuto buon gioco nella prima
               parte della guerra,  quando  l'Inghilterra  non  aveva  ancora  pronte le  sue
               corazzate moderne e teneva in Mediterraneo soltanto quelle antiquate, più
               grandi, più armate e più protette dei Doria, ma decisamente meno veloci.
               Ora abbiamo di fronte soltanto corazzate moderne (Nelson  e Rodney) o mo-
               dernissime (Prince of W ales e Howe). Un incontro tra i Doria e queste navi
               si risolverebbe in un facile successo per il nemico, quasi certamente molto
               a  buon  mercato.
                    I  Doria  possono  tuttavia  costituire  un  notevole  vincolo  per  l'av-
               versario perché la loro presenza in  uno degli  scacchieri di operazione lo
               obbligherà per qualunque impresa a impegnare forze corazzate. E, per con-
               seguenza, gli renderà più difficile il tentare più imprese nello stesso tempo.
                    Converrà quindi lasciare i Doria nello Jonio, con base a Taranto, per
               costituire una minaccia contro eventuali operazioni che abbiano per obiet-
               tivo la Grecia e che siano contemporanee ad altre nel Mediterraneo Occi-
               dentale.
                    Peraltro fino  a  quando i Doria  saranno nuovamente pronti la  situa-
               zione avrà certamente evoluto e sarà possibile fondare le  direttive di im-
               piego  su  dati  più  concreti.


                                                           IL  CAPO DI  STATO  MAGGIORE
                                                                  Flto  RiccARDI



















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