Page 504 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 504
PRESUPPOSTI SOCIALI ED ORGANIZZATIVI DELLA R.S.I. 501
vata, parastatale, statale) le rappresentanze dei tecnici e degli operai coo-
perano intimamente (attraverso una conoscenza diretta della gestione) al-
l' equa fissazione dei salari, nonché all'equa ripartizione degli utili, tra il
fondo di riserva, il frutto di capitale azionario, e le partecipazioni degli
utili stessi per parte dei lavoratori". La cooperazione si sarebbe realizzata
mediante un'estensione delle prerogative dei Consigli di fabbrica già esi-
stenti presso le aziende, attraverso la sostituzione dei consigli d'ammini-
strazione con i consigli di gestione (composti da tecnici, operai e un
rappresentante dello Stato per consiglio), oppure per mezzo di "coopera-
tive parasindacali" .<66) L'impresa privata veniva quindi "socializzata" in-
troducendo negli apparati gestionali rappresentanti dei prestatori di
forza-lavoro manuale e concettuale, affiancandoli ai prestatori di capitale
e ponendo un rappresentante dello Stato come supremo garante e control-
lore della cogestione. Il principio di collaborazione del Sistema corporati-
vo veniva trasferito dall'ambito sindacale a quello aziendale. Interessante
fu il commento in proposito di Angelo Tarchi, Ministro dell'Economia
Corporativa della RSI, per il quale questa trasformazione del corporativi-
smo si era dimostrata necessaria a causa del fallimento dell'esperienza stret-
tamente sindacale del Ventenni o: "L'ordinamento sindacale corporativo,
cosi come Mussolini l'aveva concepito, rappresentava uno strumento di
lotta contro la plutocrazia, un elemento strutturale del nuovo Stato del la-
voro; e la borghesia capitalista, ben conscia di ciò, corse ai ripari, impa-
dronendosi del meccanismo, per neutralizzarlo con l'aiuto di una
compiacente burocrazia, timorosa di ogni avventura rinnovatrice che fos-
se suscettibile di turbare la sua azione e il suo predominio nella macchina
della pubblica amministrazione. Il corporativismo, nella sua prima realiz-
zazione, peccò in verità nell'illusione che si potesse rinnovare l'organismo
politico-giuridico dello Stato sostituendone la struttura borghese senza aver
prima attaccato e trasformato la cellula su cui questa struttura si fonda
-l'impresa capitalistica- e distrutto gli strumenti di azione e di predo-
minio della classe dirigente capitalistica, creato (sic; recce: creando) al tempo
stesso i presupposti per l'espressione di una nuova classe dirigente forma-
ta dal mondo del lavoro". La socializzazione, quindi, pur non rinnegando
il principio di collaborazione sociale del corporativismo, avrebbe dovuto
sottrarre alle oligarchie economiche cresciute all'ombra della Carta del La-
voro il controllo assoluto sui fattori produttivi, consegnandolo almeno in
(66) Ibidem, p. 123-124.
I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd 501 03/03/16 17:10

