Page 508 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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PRESUPPOSTI SOCIALI ED ORGANIZZATIVI DELLA R.S.I. 505
zione di Mussolini, Goebbels non faceva mistero della sorte dello Stato
che si stava costituendo: "Il Fiihrer", scriveva il ministro tedesco sul suo
diario "non vuoi più fare della personalità del Duce la pietra angolare dei
nostri rapporti con l'Italia";(79> dimostrazione ne era il progetto di Hi-
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tler dell'occupazione tedesca del Veneto. < > E se la sovranità territoriale
della RSI su tutto il settore nord-orientale del Paese risultava definitiva-
mente pregiudicata, l'ingerenza di Rahn negli affari interni di Salò era la
testimonianza dell'altrettanto limitata sovranità politica della Repubblica
di Mussolini.
Conscio di questi limiti, ma non ancora completamente sfiduciato,
il Duce tentava di apparire moderatamente ottimista: "Non è quindi troppo
azzardato prevedere", scriveva Mussolini in una Corrispondenza del 27
dicembre "che il consuntivo del 1944 sarà ben diverso da quello del 1943.
In questo consuntivo dovrà figurare, e figurerà, accanto alle voci Germa-
nia e Giappone, la voce Italia. Altrimenti la nostra eclisse da parziale di-
ventèrà totale, con incalcolabili conseguenze per le attuali e le future
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generazioni''. < 0
Ma nel corso dell'anno successivo si sarebbero mantenuti ed amplifi-
cati i problemi insiti nella natura stessa dello Stato fascista repubblicano,
dalla guerra civile alla sovranità limitata sino alla solita dicotomia tra estre-
mismo e socialismo: il 1944 sarebbe stato al contempo l'anno del proces-
so di Verona e della legge per la socializzazione, degli esperimenti di
pluralismo e delle Brigate Nere.
(79) ]. Goebbels, Diario intimo, (a cura di G. Monicelli) ci r., p. 627.
(80) Ibidem, p. 632.
(81) Note della " Corrispondenza repubblicana", in: E. e D. Susmel (a cura di), Opera
omnia di Benito Mussolini, vol. XXXII, cit., p. 284-285.
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