Page 505 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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               parte alle  maestranze.< > Il  piglio  "rivoluzionario"  del  Manifesto  prose-
               guiva con il punto tredicesimo, dove si  proponeva l'eliminazione della ti-
               fondo  attraverso l'esproprio e la lottizzazione delle terre tra i braccianti,
               che sarebbero stati riuniti in cooperative agricole  "parasindacali o para-
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               statali". < > Il puntÒ quattordicesimo consentiva il diritto all'artigianato in-
               dividuale, entro i limiti consentiti dal sistema fiscale e tariffario. Si garantiva
               quindi la proprietà della casa per tutti, proponendo l'istituzione di un En-
               te Nazionale per la casa del popolo, che avrebbe messo a disposizione del-
               le famiglie dei lavoratori nuove abitazioni o avrebbe provveduto al riscatto
               delle case esistenti. Il punto sedicesimo rilanciava il concetto di Confede-
               razione corporativa. Il lavoratore, dall'operaio, al tecnico, al professioni-
               sta, sarebbe stato iscritto d'autorità alla Confederazione Generale del Lavoro,
               della Tecnica e delle Arti, dalla quale sarebbero stati esclusi i "proprietari
               che  non siano dirigenti o tecnici".<69)  Veniva  altresì  ribadito  il  manteni-
               mento integrale di tutta la legislazione di previdenza sociale del Ventennio.
               Il penultimo punto del Manifesto considerava indilazionabile l'adeguamento
               salariale per tutti, con esplicito riferimento ai piccoli e medi impiegati sia
               statali che privati: se  i mezzi non fossero  stati sufficienti, si sarebbe com-
               pensato la  differenza  salariale mediante il  pagamento in viveri ai  prezzi
               ufficiali correnti, attraverso spacci cooperativi, spacci d'azienda, un'esten-
               sione dei compiti della Cooperativa di consumo "Provvida", requisizioni
               di negozi colpevoli di infrazioni e loro gestione parastatale o cooperativa.
               Il paragrafo si  chiudeva chiedendo la  pena di morte per i borsaneristi.< 70 >
                    Il  Manifesto di Verona terminava con un appello alla  popolazione:
               "Con questo preambolo alla Costituente, il Partito dimostra non soltanto
               di andare verso il popolo, ma di stare con il popolo. Da parte sua il popo-
               lo italiano deve rendersi conto che vi è per esso un solo modo di difendere
               le sue conquiste di ieri, oggi e domani: ributtare l'invasione schiavista del-
               la plutocrazia anglo-americana, la quale, per mille precisi segni, vuole ren-
               dere ancora piu angusta e misera la vita degli  italiani.  V'è un solo modo
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               di  raggiungere  tutte  le  mete  sociali:  combattere,  lavorare,  vincere".<0

               (67)  PFR - Federazione dei  Fasci  Repubblicani  di  Milano  ·  Brigata  Nera  Aldo  Resega,
                   Principii e legislazione della  Repubblica  Sociale  Italiana - Annali del fascismo  repubblicano,
                   vol.  I,  cit.,  p.  39-40.
               (68)  Atti fondamentali  del fascismo, cit.,  p.  124.
               (69)  Ibidem,  p.  126.
               (70)  Ibidem,  p.  126.
               (71)  Ibidem,  p.  127.









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