Page 499 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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496 MARCO CUZZI
Gran Consiglio che il 2 5 luglio avevano approvato l'ordine del giorno pre-
sentato da Dino Grandi, i Tribunali Provinciali avevano il compito di oc-
cuparsi di tutti gli altri dirigenti, dei semplici iscritti del disciolto PNF
e dei normali cittadini, che dal 25 luglio in poi avevano professato attiva-
mente l'antifascismo. Tanto i membri del Gran Consiglio quanto gli altri
fascisti colpevoli di alto tradimento sarebbero stati condannati a morte;
per chi avesse denigrato con parole o scritti il Fascismo o avesse compiuto
violenze contro fascisti o loro proprietà, le pene sarebbero variate tra i
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cinque ed i trent'anni di reclusione.< > Anticipando il giudizio di organi-
smi peraltro assai poco imparziali, il Congresso di Verona era già giunto
alla sentenza: i neofascisti, scrisse Rahn, richiesero l' "immediata fu-
cilazione di Ciano e degli altri traditori, senza attendere l'entrata in fun-
zione di un tribunale straordinario, allo scopo di sottrarre il Partito alla
critica di essere corrotto in tutti i suoi settori". L'impazienza dei congres-
sisti aveva un fondato motivo nel sospetto che sia Mussolini che il Gover-
no stessero ricercando una soluzione "non sanguinosa" alla questione
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attinente Ciano e gli altri "traditori" .< > In chiusura dei lavori, Pavolini
fece approvare per acclamazione un ordine del giorno dove si ribadiva
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"fedeltà eterna al Fiihrer e alla Germania" .< >
"È stata una bolgia vera e propria!", avrebbe detto Mussolini leg-
gendo i verbali dell'assise "Molte chiacchere confuse, poche idee chiare
e precise. Si sono manifestate le tendenze più strane, comprese quelle co-
munistoidi!".<49> Dal Congresso, rapidamente concluso per consentire l'or-
ganizzazione della tragica rappresaglia di Ferrara (50) emersero pochi
elementi interessanti. Da un lato, venne riconfermata e rafforzata la lea-
dership di Alessandro pavolini e della sua corrente sul Partito, trasformando
di fatto l'ex Ministro della Cultura Popolare del passato Regime in una
sorta di Primo ministro di fatto. Dall'altro, con la richiesta della "puni-
zione esemplare" e con la spedizione punitiva su Ferrara, era stata sancita
(46) PFR - Federazione dei Fasci Repubblicani di Milano - Brigata Nera Aldo Resega,
Principii e legislazione della Repubblica Sociale Italiana - Annali del fascismo repubblicano,
vol. l, Milano, 1944, p. 36.
(47) N . Cospito - H. W. Neulen, Salò-Berlino: l'alleanza difficile, cit., p. 63.
(48) Ibidem, p. 63.
(49) G. Dolfin, Con Mussolini nella tragedia, ci t., p. 97.
(50) A seguito dell'assassinio di Igino Ghisellini, federale di Ferrara, venne organizzata
da Pavolini una spedizione punitiva sulla città estense che si risolse nella fucilazio-
ne di undici cittadini antifascisti o soltanto "sospetti".
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