Page 554 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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GLI  INTERNATI  MILITARI  IN  GERMANIA                            551

                mente il fatto che qualche volta gli internati militari italiani sono stati trattati
                persino peggio  dei  cosiddetti Untermenschen  -  che vuoi dire uomini infe-
                riori- dall'Unione Sovietica. Che le  cose siano state davvero così è con-
                fermato  anche  nelle  memorie  di  qualche  prigioniero  russo.<3Sl

                     Le ragioni del comportamento dei tedeschi nei confronti degli in-
                ternati militari.
                     Nel disprezzo crudele verso i militari italiani catturati si scaricavano
                avversioni  aggressive che avevano  ben poco a  che vedere con gli  avveni-
                menti dell'S settembre. Questo comportamento sprezzante ed inumano di
                tanti tedeschi non fu  una semplice reazione all'armistizio, sebbene alcuni
                storici -  in conformità involontaria con la storiella del tradimento italia-
                no inventata e diffusa dalla propaganda nazista -  insistono su una tale,
                nel  migliore  dei  casi  parziale,  spiegazione.
                     Tuttavia si  deve  sottolineare -  per evitare  malintesi  -  che  certa-
                mente molti tedeschi,  i quali giudicarono frettolosamente  senza  pensarci
                due volte, erano convinti che l'Italia avesse tradito il  Terzo  Reich.  La gente,
                non conoscendo i fatti,  reagiva semplicemente in modo emozionale o im-
                pulsivo. E non ci sono dubbi che la  questione dei motivi per il comporta-
                mento  tedesco  ha  più  di  una  risposta,  perché  sull'evidente  trattamento
                avvilente da parte dei tedeschi influirono numerosi fattori, tra cui soprat-
                tutto elementi storici ed altri legati alla situazione del momento particolare.
                     Però tutti i fattori tradizionali o convenzionali che siano non posso-
                no  spiegare  la  dimensione  della  tragedia.
                     Causa della vendetta- spesso micidiale- e dell'abbassamento del-
                la  soglia  dello  scrupolo  nei  confronti  dell'uccisione  degli  italiani  furono
                anche  i  princìpi ideologico-razzisti  del  regime  nazista;  cioè,  oltre  a  tutti
                                   '
                gli altri moventi, si deve prendere in considerazione una spiccata motiva-
                zione  razzista  che  nacque  molto  prima  dell'S  settembre.
                     Può  essere  provato che,  dall'inizio del  dicembre  del  1940, Hitler e
                la  sua cerchia motivarono le loro pretese verso l'Italia insinuando ad una
                decadenza razziale degli italiani che essi ritenevano fosse la vera causa del
                tramonto  del  Paese  come grande  potenza.<39l



                (38)  Ringrazio sentitamente lo  storico moscovita Dr. Pawel Polian per la  sua gentile in-
                    formazione su vari titoli  russi che riguardano questo problema, soprattutto il  dia·
                    rio  inedito  del  ex  prigioniero  Vassilij  Baranov.
                (39)  Cfr.  G.  Schreiber,  "Due popoli una vittoria?"  Gli italiani  nei  Balcani nel giudizio
                    dell'alleato  germanico,  in:  L'Italia in guerra  1940-1943,  a  cura  di  B.  Micheletti  e
                    P.  P.  Poggio,  Brescia,  Fondazione  "Luigi  Micheletti" ,  1992,  p.  95-124.










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